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Importanti commissioni della Camera e del Senato USA respingono i piani del governo per la NASA

30 luglio 2010 (MoviSol) - Il 22 luglio, la Commissione della Camera per la Scienza e la Tecnologia e il Comitato per gli Stanziamenti del Senato hanno approvato due leggi che respingono i piani di Obama per terminare i voli umani nello spazio. I due testi ora andranno in aula per il voto finale e, se approvati, dovranno essere fusi in un testo unico, prima di essere promulgati come legge. Grazie ad alcuni emendamenti, il testo della Camera si è avvicinato a quello del Senato, aggiungendo un'ulteriore missione dello Space Shuttle e autorizzando i fondi per la NASA per tre anni invece che cinque.

Politicamente, questo rappresenta uno schiaffo "bipartisan" al Presidente Obama e alla sua proposta. Il testo ora reintroduce la maggior parte del programma Constellation (che sostituirà lo Shuttle come navetta spaziale per condurre gli astronauti sull'ISS e oltre), riduce drasticamente la "privatizzazione" e la delocalizzazione a imprese private proposta dalla Casa Bianca, e protegge un gran numero delle migliaia di posti di lavoro che il piano Obama eliminerebbe.

Straordinariamente, anche se indicativo del modo in cui la popolazione americana considera l'esplorazione dello spazio, il punto più contestato nella discussione alla Camera non era sui fondi o sui programmi in quanto tali, ma in quali stati sarebbe stato costruita la nuova navetta, una volta ritirato lo Space Shuttle.

Nel corso della battaglia per sconfiggere il piano di Obama, molti ex astronauti si sono gettati nella mischia. L'esempio più recente è quello dei comandanti dell'Apollo 11 Neil Armstrong, dell'Apollo 13 Jim Lovell e dell'Apollo 17 Gene Cernan, che hanno inviato una lettera alle Commissioni del Senato coinvolte nella discussione della legge, sollecitandole a "continuare [a promuovere] il progresso". Essi hanno citato il Presidente Kennedy, nel famoso discorso in cui Kennedy affermò: "L'esplorazione dello spazio… è una delle grandi avventure di ogni tempo. La nostra leadership nella scienza e nell'industria, le nostre speranze per la pace e la sicurezza, il nostro obbligo verso noi stessi e gli altri; tutto ciò richiede che noi facciamo questo sforzo per risolvere questi misteri, risolverli per il bene di tutti, e diventare la principale nazione nello spazio". La lettera è stata pubblicata da Neil Armstrong il giorno del 41mo anniversario del primo passo umano sulla superficie lunare.

Contrariamente a ciò, in una riunione alla Casa Bianca con John Glenn il 19 luglio, il Presidente Obama ha fondamentalmente espresso l'opinione che il programma spaziale è uno spreco di denaro. Secondo fonti che hanno parlato con Glenn dopo l'incontro, il Presidente è stato "irrispettoso e disinteressato" e ha interrotto Glenn mentre parlava. L'incontro è stato definito "un disastro".

Ciò non dovrebbe sorprendere. Barack Obama ha chiesto la fine dei voli umani nello spazio all'inizio della sua campagna elettorale e ha fatto vaghi accenni di ripensamento solo per vincere le primarie della Florida. L'audacia mostrata dai senatori e dai deputati è perciò benvenuta.


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