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Conferenza dello Schiller Institut in Germania sui progetti di sviluppo mondiale

30 settembre 2010 (MoviSol) - In forte contrasto con la politica di "crescita sostenibile" e di "buona governance" impartita dai governi occidentali a quelli dei paesi in via di sviluppo al vertice ONU sul Millennio, lo Schiller Institut internazionale ha promosso, in una conferenza tenuta a Berlino il 25 settembre, l'imperativo di costruire un sistema globale di corridoi infrastrutturali per creare le condizioni per un futuro prospero e ottimistico per tutti i popoli.

I relatori sono stati, oltre al presidente dello Schiller, Helga Zepp LaRouche, il dott. Hal Cooper della Cooper Consulting Co., uno specialista di infrastrutture dagli Stati Uniti; il dott. Sergei Cerkassov, esperto di materie prime e di sviluppo presso il Museo Geologico di Stato della Accademia delle Scienze russa; il vicepresidente dello Schiller Institut Portia Tarumbwa-Strid; e il prof. Veit Ringel, ex membro del Centro di Ricerca Nucleare di Rossendorf, presso Dresda.

Al termine della conferenza, Helga Zepp LaRouche ne ha riassunto l'esito affermando: "Il pubblico si è accorto che gli interventi erano di natura fondamentalmente diversa da quanto avviene di solito. È diventato chiaro che noi rappresentiamo l'alternativa alle politiche attuali, a dispetto di chi dice che non vi sono alternative". Nella sua relazione, ella ha sottolineato che quattro decenni fa si credeva ancora fermamente che la fame e le malattie sarebbero ben presto state debellate, se si fossero applicati efficacemente i metodi scientifici e tecnologici esistenti. Solo grazie alle tecniche di ingegneria sociale di trust oligarchici, come il Club di Roma, le masse furono indotte a credere nell'asserzione veramente satanica secondo cui il mondo sarebbe sovrappopolato e che non ci sarebbero abbastanza risorse per sviluppare il cosiddetto Terzo Mondo. Oggi che gli USA e l'Europa si trovano in una crisi da collasso, l'unico rimedio possibile sarebbe di sostituire immediatamente tutte le politiche "verdi" con grandi progetti per ricostruire il mondo come il NAWAPA (North American Water and Power Alliance), il tunnel sotto lo Stretto di Bering, il Ponte di Sviluppo Eurasiatico e il progetto Transaqua per l'Africa.


Rielaborazione grafica della pagina dedicata al progetto NAWAPA sul sito dello Schiller Institut.

Il dott. Hal Cooper ha sbigottito non pochi raccontando che il tunnel sotto lo stretto di Bering fu proposto per la prima volta nel 1845, e il governo russo lo inserirà nell'agenda da discutere al prossimo vertice del G20 in Corea. Egli ha descritto dettagliatamente la topografia e la prospettiva del progetto, con le sue implicazioni in termini del cambiamento di approccio nella economia politica globale.

Gli ha fatto seguito il dott. Cerkassov, che ha parlato delle implicazioni della costruzione di corridoi di sviluppo sul continente eurasiatico, i quali porrebbero fine alle tesi ambientaliste secondo cui le riserve di materie prime sono limitate. Cerkassov ha riferito che l'Accademia delle Scienze Russa sta lavorando sia con le controparti francesi che americane, mappando le vaste risorse strategiche della regione russa adiacente al tunnel progettato. Si è chiesto polemicamente: come si può parlare di limiti alla crescita quando l'uomo attualmente scava appena a quattro km di profondità nella crosta terrestre?

Portia Tarumbwa-Strid ha affiancato alla sua presentazione del progetto Transaqua, che mira a sviluppare abbondanti risorse idriche per rivitalizzare il lago Ciad e fermare la desertificazione del Sahel, un urgente appello a fermare il genocidio neo-coloniale rappresentato da politiche come quella di "Desertec" (cfr. Strategic Alert n. 33/10). Ella ha letto estratti da una comunicazione scritta del dott. Marcello Vichi, l'autore di Transaqua, che delinea gli aspetti principali del progetto e le linee per uno studio di fattibilità. Il progetto Transaqua consiste in un canale lungo 2.400 km per trasferire acqua dal bacino del fiume Congo al bacino del Lago Ciad, creando allo stesso tempo vaste zone agricole e un sistema di trasporto per l'Africa centrale che sarà il cardine di una rete di trasporti panafricana e trans-africana.

Infine Veit Ringel ha perorato la causa della tecnologia nucleare più avanzata e sicura: il reattore a letto di biglie ("pebble bed") sviluppato dagli scienziati tedeschi e poi sabotato dagli ambientalisti. Ringel, un esperto nella applicazione medica degli isotopi, ha demolito la propaganda insensata che agita lo spauracchio degli "scarti nucleari".


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