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La Commissione UE annuncia l'irrigidimento

2 ottobre 2010 (MoviSol) - Il 24 settembre il commissario UE Olli Rehn ha presentato la proposta di irrigidimento del Patto di Stabilità, che consiste in una multa pari allo 0,2% del PIL ai paesi che violano ripetutamente le regole su debito e deficit. Dunque si aumenta il debito di chi ha già troppo debito.

Oltre ad essere incompetente, la proposta viola il trattato di Lisbona, che nell'articolo 126 (TFUE) attribuisce alla Commissione solo il potere di iniziare una procedura di infrazione, mentre spetta al Consiglio dichiarare uno stato membro in violazione. Infatti il presidente della BCE Jean-Claude Trichet, il ventriloquo di Rehn, ha confessato in una recente intervista al Financial Times che una nuova regola richiederebbe una modifica dei trattati, ma poiché questo è politicamente impossibile, bisogna piegare le regole attuali (cfr. Strategic Alert 37/10).

Quando la radio svedese ha chiesto un commento all'ex capo della Bundesbank Ottmar Issing, attualmente consigliere di Goldman Sachs, egli ha risposto che se ai paesi membri non piacciono le nuove regole, essi possono lasciare l'euro. Però, "penso che ciò avverrà solo se i partiti estremisti cresceranno tanto da prendere il controllo sui governi". Per impedire ciò, i politici dovrebbero promettere sangue, sudore e lacrime come fece Churchill, spiegando, "come Churchill nel suo famoso discorso, perché le difficoltà siano assolutamente necessarie".

Mentre i burocrati EU promuovono la "disciplina di bilancio" con tagli da "lacrime e sangue", il Financial Times Deutschland ha rivelato che i suddetti burocrati ricevono, all'atto di lasciare la Commissione, un assegno di "disoccupazione" mensile fino a 11 mila euro (tra il 45 e il 65% dello stipendio) che li assista mentre cercano un nuovo impiego!

Come ha giustamente indicato il FTD, i funzionari UE hanno un nuovo impiego, in genere ben pagato, già assicurato ben prima di terminare il loro mandato. Ciononostante, ben pochi rifiutano l'assegno dorato. Questo vale per l'ex commissario alla pesca Joe Borg, ora ai vertici di una impresa di lobby proprio nel settore della pesca; per Benita Ferrero-Waldner, che è consigliere di Munich Re e altre imprese; Meglena Kuneva che ora lavora per una banca d'affari; e Luis Michel che è tornato a fare il capo del Partito Liberale in Wallonia; solo per nominarne alcuni.


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