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Seminario dell'EIR a Francoforte sui grandi progetti mondiali

8 ottobre 2010 (MoviSol) - Un pubblico attento e vivace ha assistito al seminario dell'EIR a Francoforte, il 29 settembre, sul tema "Un Programma Centenario per ricostruire l'economia mondiale". Accanto a diplomatici africani e asiatici, erano presenti alcuni tra i migliori esperti nucleari della Germania, che hanno partecipato al progetto HTR (Reattore ad Alta Temperatura) in seguito sabotato dai politici, e comuni cittadini. Il dibattito ha fatto emergere il potenziale per costruire una forte alleanza tra chi è pronto a difendere le capacità tecnologiche e scientifiche cruciali del proprio paese contro l'offensiva giacobina in corso.

La conferenza è stata aperta da Helga Zepp-LaRouche, che ha fatto una panoramica strategica per poi dimostrare l'importanza dei grandi progetti mondiali necessari a ricostruire l'economia e gettare le basi per la conquista dello spazio. Zepp-LaRouche ha anche parlato dell'attuale assalto contro la tecnologia e le infrastrutture tedesche lanciato da un'infame alleanza di hedge funds britannici, da fondazioni come l'European Climate Foundation e dai gruppi violenti dispiegati nelle strade. Ha proposto un'alleanza per il progresso e lo sviluppo da parte di tutte le forze interessate. "Poiché è dimostrato che la natura dell'universo è anti-entropica, dovremmo riportare la politica in armonia con le leggi dell'universo", ha concluso.

Il dott. Urban Cleve, un noto ingegnere nucleare ora in pensione che ha svolto un ruolo importante nella costruzione dell'HTR accanto al suo inventore, il prof. Rudolf Schulten, ha parlato degli aspetti tecnici e degli usi futuri del reattore. E' stato particolarmente felice di poter presentare ciò nel contesto dei grandi progetti mondiali. Stigmatizzando il nuovo "compromesso" energetico del governo tedesco, ha polemizzato contro la mancanza di un'istruzione scientifica di base di gente come l'ex ministro dell'ambiente Sigmar Gabriel, che sembrano ignorare le nozioni da scuola media sulla CO2.

“Quando ero un giovane ingegnere, mi esaltò subito l'opportunità che mi si offriva, di lavorare allo sviluppo del concetto del nuovo reattore, e lo sono ancor oggi", ha confessato Cleve. I ragionamenti e le osservazioni del prof. Schulten erano validi allora e sono validi oggi, sessanta anni dopo. L'HTR fu chiuso per motivi politici alla fine degli anni novanta, proprio quando la Germania era al vertice mondiale di quella tecnologia. "Nei 22 anni di esercizio del reattore sperimentale, non è emerso alcun problema irrisolvibile, così che non fu necessario alcun miglioramento tecnico significativo".

Il successivo relatore, il console generale d'Etiopia Mulugeta Zewdi Michael, ha presentato il grande progetto di controllo idrico e di produzione energetica chiamato "Gibe 3", attualmente in costruzione. Esso consiste in un grande sbarramento sul fiume Omo che permetterà di raddoppiare la produzione energetica nazionale, soddisfando il fabbisogno e esportandone addirittura una quota. Il potenziale idroelettrico dell'Etiopia è stimato a 45 Gigawatt, ma solo 2 ne sono attualmente sfruttati. Una volta completata la diga Gibe3, ne saranno a disposizione altri 2. Allo stesso tempo, sarà disponibile acqua per l'irrigazione e sarà possibile, col controllo delle acque, porre fine ai distruttivi cicli di inondazioni e siccità.

Nonostante gli enormi benefici evidenti, le organizzazioni ambientaliste, con a capo Rivers International e Survival International, hanno lanciato una campagna internazionale contro il progetto mirante a sabotarne i finanziamenti internazionali. Come esempio delle menzogne diffuse ad arte sui media, il relatore ha mostrato un articolo pubblicato dal Frankfurter Rundschau del 3 settembre 2010, il cui autore sostiene che il progetto Gibe 3 minaccia la vita di centinaia di migliaia di etiopi e creerà carestie. Esattamente il contrario, ha dimostrato il dott. Zewdi.

In conclusione, il direttore dello Strategic Alert Claudio Celani ha parlato dell'idea di Transaqua, il progetto per creare una piattaforma produttiva nell'Africa centrale, centrato su un'infrastruttura di trasferimento idrico, di trasporto e irrigazione dal bacino del fiume Congo a quello del Lago Ciad. Celani ha sintetizzato il contenuto di una relazione inviata dal dott. Marcello Vichi, l'estensore del progetto per conto della impresa dell'IRI Bonifica, negli anni '70-80, a disposizione dei partecipanti in lingua inglese e tedesca. Il progetto Transaqua è stato ideato quando, come afferma Vichi, "esistevano nel nostro Paese società e uomini convinti che il continente africano non sarebbe stato mai veramente in grado di affrancarsi dal sottosviluppo senza la coraggiosa realizzazione di una serie di grandi infrastrutture internazionali panafricane". Questo atteggiamento pro-sviluppo era coerente con la linea inaugurata nel dopoguerra da Enrico Mattei, il famoso fondatore dell'industria petrolifera italiana e pioniere di una politica anti-colonialista, ha spiegato Celani.


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