Il "leader talebano" fornito da Londra era un bottegaio
3 dicembre 2010 (MoviSol) - Il MI-6 e l'apparato di "Londonistan" hanno imbastito una truffa a Kabul contro il presidente Karzai, fabbricando un "emissario di pace" presentato come leader talebano. La truffa andava avanti dall'estate del 2010.
Secondo il Washington Post del 26 novembre, che cita il capo di gabinetto di Karzai, l'uomo che fu condotto a Kabul dai funzionari di intelligence britannici, e presentato al presidente Karzai come il Mullah Akhtar Mohammad Mansour, il leader talebano incaricato di negoziare la "riconciliazione" e apparentemente pagato con un assegno a sei cifre, non era un leader talebano ma un bottegaio pakistano istruito dai servizi inglesi ai più alti livelli. Questa impostura è l'ennesimo episodio imbarazzante nella disastrosa guerra e politica afghana condotta dagli Stati Uniti.
Apparentemente, lo scopo dell'operazione dell'intelligence britannico era quello di infiltrare gli ambienti vicini a Karzai, sia per scoprire i suoi piani futuri sia per scoprire chi fossero i suoi uomini di punta, e con quali leader talebani egli fosse in contatto. I rapporti tra Karzai e gli inglesi non sono buoni da parecchi anni, e Daudzai ha reiterato il 25 novembre che le "autorità britanniche" dovrebbero tenersi fuori dai negoziati con gli insorti afghani.
Ma la vera storia è che quest'operazione è stata gestita da un ufficiale del MI6, Michael Semple, che Karzai aveva espulso dall'Afghanistan nel 2007 per aver complottato di addestrare e corrompere migliaia di talebani. Semple fu colto con le mani nel sacco assieme al collega Mervyn Patterson. Da allora, è stato riciclato negli USA come esperto di Afghanistan, e attualmente lavora al Carr Center della Harvard Kennedy School. Ad un'udienza della Commissione Esteri del parlamento inglese il 13 ottobre scorso, Semple ha sostenuto che il "mullah Afhtar Mohammad Mansour" fosse un importante leader talebano che poteva garantire un accordo.
