Comunicato della campagna presidenziale di Jacques Cheminade in risposta all'articolo de Le Monde: "L'affare Karachi, buona sorpresa del candidato Cheminade"
3 dicembre 2010 (MoviSol) - Sul suo sito Le Monde dedica un articolo al "candidato Cheminade", con l'indubbio timore che lo scandalo Karachi sui meschini intrecci del Consiglio Costituzionale francese nel 1995 lo proiettino nuovamente sulla scena politica.
Deploriamo tuttavia il fatto che in nessun punto il principale quotidiano francese spieghi i motivi di quell'accanimento, poiché d'altra parte Le Monde riconosce che Jacques Cheminade di fatto fu mandato in rovina quando venne respinto il bilancio della sua campagna elettorale e dal fatto che, quindici anni dopo, lo Stato francese continua a perseguitarlo. "Sono le mie idee la causa dei miei guai", precisa Jacques Cheminade, colui che nel 1995 aveva ammonito i cittadini francesi a proteggersi dal "cancro finanziario" e che oggi, nella campagna 2012, propone la bancarotta forzata degli speculatori e la separazione tra banche d'affari e banche ordinarie, per proteggere i risparmi e gli investimenti nell'economia reale.
"V'è un muro di fuoco", aggiunge, "tra coloro che difendono il sistema monetario da cui traggono vantaggi, prestandosi così alla carneficina sociale, e coloro che combattono per il principio del governo "del popolo, dal popolo e per il popolo", sancito dall'articolo 2 della nostra Costituzione".
