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Sarà il BRIC a spezzare le reni della Spagna e dell'Euro

17 dicembre 2010 (MoviSol) - Sia i critici che i sostenitori dell'Euro concordano sul fatto che "quando il contagio raggiungerà la Spagna, sarà la fine per l'Euro". Il fatto è che il contagio partì dalla bancarotta del sistema finanziario privato, si trasmise ai debiti pubblici con i salvataggi bancari e ora sta rimbalzando. Inoltre, mentre l'UE sta cercando disperatamente di costruire una linea Maginot `lungo il fronte irlandese e portoghese, può darsi che lo sfondamento avvenga altrove, sul fronte della bolla brasiliana in via di implosione.

Infatti, si è rotto il giocattolo chiamato BRIC, una creatura del gruppo Inter-Alpha che costituisce l'ultima spiaggia della bolla finanziaria globale. BRIC è la sigla creata da Goldman Sachs per Brasile-Russia-India-Cina, un "polo" le cui prospettive di crescita sono basate esclusivamente sulla bolla finanziaria creata in Brasile principalmente dal Banco Santander (cfr. Le implicazioni strategiche della crisi spagnola - il caso Santander, in EIR Strategic Alert 6/10). Essa ha dimensioni ben più grandi di un'insolvenza irlandese. I bilanci di Santander hanno chiuso in attivo esclusivamente grazie agli introiti nominali dell'alta rendita sugli investimenti finanziari in Brasile, e con la sopravvivenza del Banco Santander sono sopravvissuti anche la City di Londra e l'intero sistema finanziario europeo e mondiale agganciato a Inter-Alpha.

Pur continuando a negare l'esistenza della bolla, il banchiere centrale brasiliano e ex presidente della BankBoston, Henrique Meirelles, ha annunciato il 3 dicembre una serie di misure destinate, ha affermato, a impedire una bolla. La riserva obbligatoria delle banche è stata portata dall'8 al 12 per cento sui conti correnti, e dal 15 al 20% sui depositi a tempo. È stata inoltre imposta una stretta sui crediti al consumo, aumentando i requisiti di capitale sui prestiti con più di 24 rate.

Le decisioni della banca centrale hanno provocato un crollo di borsa, con Santander che ha perso il 3,3% in un giorno. La banca spagnola, che sostiene di essere immune dall'Eurocrisi perché la sua fonte di profitti numero uno è il Brasile e la numero due è il Regno Unito, ha puntato proprio sui crediti al consumo come la sua maggiore area di crescita in Brasile. I prestiti con rate detraibili dallo stipendio, con tassi d'interesse medi attorno al 40% all'anno, costituiscono, assieme ad altri tipi di prestiti "subprime", una grande componente della bolla finanziaria brasiliana. Ora ci si aspetta che i tassi salgano e che la bolla esploda, provocando un'ondata di pignoramenti di case, auto e elettrodomestici acquistati a rate.

Così, quando l'ex consigliere di Goldman Sachs e ex Commissario Europeo (nonché presidente del consiglio) Romano Prodi, sente il bisogno di farsi intervistare da El Pais (6 dicembre) per dire che le banche spagnole sono solide, controllate se avete ancora il portafogli in tasca. La Spagna "non è sull'orlo dell'abisso", ha dichiarato Prodi. "Ha un basso debito pubblico e le sue due principali banche sono solide e bilanciate nei loro investimenti nazionali e esteri".


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