Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

È il principio della sovranità che in Irlanda ispira la "generazione in fermento"

17 dicembre 2010 (MoviSol) - L'11 dicembre, commentando la reazione degli studenti del Trinity College all'appello del poeta Theo Dorgan - "Creare una Nuova Irlanda" -, il quotidiano Irish Times tracciava un significativo ritratto della gioventù irlandese.

Dorgan si rivolge ad essa come ad "una generazione in fermento", che sta per entrare a far parte attiva di una nazione piena di "paura, brutalità e rabbia incapace di comprendere". Esorta i giovani irlandesi a costruire la nazione, la cui popolazione ora è di soli 4,5 milioni di individui, a causa delle frequenti emigrazioni indotte dalla povertà dovuta alla dominazione britannica.

Come toccò alle generazioni precedenti, per molti studenti è giocoforza abbandonare la propria patria per trovare un lavoro. I giovani intervistati dall'Irish Times danno un'idea della particolarità di carattere della loro reazione, impegnati come sono a combattere per la sovranità nazionale, anche se costretti ad abbandonare momentaneamente la loro terra e a ritornarvi poi, per dare animo alla battaglia; riflettono la storia della lotta per l'indipendenza che l'Irlanda ha condotto anche con l'aiuto americano, dal Settecento fino al Novecento.

Riportiamo alcune dichiarazioni degli studenti:

* Daniel Farrell: "Come molti della mia classe, sto pensando di andarmene dopo il diploma, ma con la sincera intenzione di tornare per dare il mio contributo alla ricostruzione dell'Irlanda. Spero che il popolo irlandese non disperi in questa situazione. Dobbiamo non soltanto parlare di diritti a noi garantiti… ma anche delle nostre responsabilità di cittadini. Siamo responsabili dei politici che eleggiamo e siamo responsabili del loro comportamento..."

* Julianne Cox: "La mia generazione non permetterà che il 2011 sia ricordato come l'anno in cui l'Irlanda divenne una nazione sconfitta. Faremo sicuramente in modo che sia ricordato per sempre come l'anno che ispirò il popolo a combattere per il rinnovamento dello stato irlandese. La democrazia vale il sacrificio di combattere in sua difesa. Come i nostri predecessori, siamo costretti ad emigrare per avere successo. Ma non dimenticheremo la responsabilità di ritornare... per fare dell'Irlanda un posto migliore".

* Phoebe Laura Muckian: "Alla mia generazione ed a quella futura viene addossato questo debito enorme. Saremo coloro che dovranno porsi sulla via del progresso… Siamo stati pronti a biasimare tutti all'infuori di noi stessi. Dobbiamo smetterla di essere passivi e dobbiamo assumerci delle responsabilità".

* Claire Lennon: "Null'altro che la pura determinazione ci ha tenuti qui, a scuola, negli ultimi due anni, benché continuassero a ripeterci i possibili rischi di disoccupazione e di riduzioni delle possibilità di trovare un posto di lavoro una volta diplomati. Ma non accetto che il mio futuro sia deciso dall'inettitudine altrui... Coloro di noi che vogliono restare, ricomporranno tutti i pezzi e ricostruiranno un futuro per noi e per coloro che verranno dopo di noi".


[inizio pagina]