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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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In tutta Europa aumenta la resistenza contro l'eutanasia

30 gennaio 2011 (MoviSol) - Mentre il crollo del sistema finanziario minaccia gli ammortizzatori sociali ovunque, guadagna terreno la spinta a ridurre la spesa sanitaria eliminando i più anziani e i più deboli. In Francia, la Commissione Affari Sociali del Senato ha appena approvato un disegno di legge che legalizza l'eutanasia, che verrà discusso in Aula il 25 gennaio. Il voto della commissione ha suscitato molte proteste, incluso un manifesto firmato dall'associazione "Collectif Plus Digne la Vie" (per una vita più degna) che ha già raccolto le firme di 2.000 personalità, tra cui politici, ricercatori scientifici, attivisti ed altri.

Il collettivo fu co-fondato dalla Dott.ssa Francoise Barré-Sinoussi, uno dei due vincitori francesi del Premio Nobel per la medicina per aver scoperto il virus dell'AIDS. Il manifesto fa una chiara distinzione tra le leggi che richiedono misure palliative competenti per malati terminali e il mettere fine alla vita, dando ai medici il potere di uccidere i pazienti loro affidati.

Sempre in Francia, il parlamentare dell'UMP Bernard Debré, figlio del primo ministro di de Gaulle Michel Debré che è medico anche lui, ha postato un messaggio sul sito del Movimento Solidarietà francese (Solidarité et Progrès) chiedendo che i lettori leggessero e sostenessero la sua dichiarazione contro il disegno di legge per l'eutanasia al Senato. La sua dichiarazione denuncia a chiari termini la perversa argomentazione di "pietà" usata come paravento dalla lobby filo-eutanasia.

In Olanda, un rapporto pubblicato dal quotidiano De Volkskrant il 20 gennaio sui piani del gruppo NVVE per creare una speciale "clinica" con la capacità di sottoporre ad eutanasia 1000 "clienti" all'anno, è stato denunciato dall'Associazione Nazionale dei Medici KNMG. Sono giunte proteste anche dai medici in Germania, che prendono le distanze dal "turismo per l'eutanasia" lungo il confine tra Germania e Olanda. L'eutanasia, che viene quasi sempre eseguita nelle case dei pazienti, è legale in Olanda, ed è aumentata del 13% nel 2010 rispetto al 2009.

In Svizzera sono state lanciate nuove iniziative per togliere le ultime restrizioni alle pratiche di eutanasia. Mentre i socialdemocratici ed i verdi sono tra coloro che vogliono togliere le restrizioni, la principale opposizione viene dai partiti conservatori EDU, EVP ed SVP, che hanno promosso un referendum su questo tema il 15 maggio.

Si sono tenute varie iniziative in Germania, in preparazione della Commemorazione Nazionale dell'Olocausto il 27 gennaio, data in cui, nel 1945, l'Armata Rossa liberò i campi di concentramento nazisti ad Auschwitz. Durante una di queste iniziative ad Aquisgrana, il 18 gennaio, il Prof. Frank Schneider, membro del direttivo della Società Psichiatrica Tedesca, ha dichiarato che non solo è necessario ricordare le atrocità commesse dai nazisti con il programma T4 (Tiergarten 4) per l'eutanasia, ma anche opporsi a nuovi tentativi in questa direzione: "Continuiamo a parlare di riduzione dei costi nel settore sanitario. La storia ci insegna che non dobbiamo mai dimenticare che dobbiamo esserci per i pazienti, prima di tutto". Nel frattempo la dichiarazione diffusa da Helga Zepp-LaRouche il 20 dicembre ("Mai più l'eutanasia") sta circolando a livello internazionale.

Gli ospedali pubblici danesi, stando ad un servizio-denuncia della televisione TV2, ricevono istruzioni di negare ai pazienti trattamenti salvavita se subiscono un arresto cardiaco, qualunque sia il desiderio espresso dai pazienti stessi. Stando a questa denuncia, fin dal 2007 la rivista settimanale dell'Associazione Medica Danese scriveva che un terzo dei reparti medici aveva un codice segreto per negare trattamenti salvavita ai pazienti, ma oggi sono sicuramente di più.


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