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Il salvataggio bancario è stato un fallimento per i contribuenti, secondo i componenti dell'Organismo di Vigilanza TARP

25 marzo 2011 (MoviSol) - Come abbiamo già scritto, il rapporto della Commissione d’Inchiesta sulla Crisi Finanziaria ha reso abbondantemente chiaro che è stata l’abrogazione di tutte le regole associate alla legge Glass-Steagall a permettere al sistema di impazzire (cfr. EIR Strategic Alert 6-11/11). Nonostante il presidente Obama e i leader del partito democratico USA continuino ad ignorare le lezioni da trarre da quelle conclusioni, il rapporto ha dato nuovo slancio al ripristino di Glass-Steagall negli Stati Uniti. In questo contesto, l’ex senatore del Delaware Ted Kaufman, capo dell’Organismo di Vigilanza sul piano di salvataggio TARP, ha criticato fortemente l’abrogazione di Glass-Steagall nel corso di un’intervista sul programma "American Journal" del canale C-SPAN, prima di aprire una seduta dell'organismo da egli presieduto il 18 marzo.

Ad una domanda sulle "lezioni" del crac finanziario, Kaufman ha risposto così: "Credo assolutamente che il problema sia stata la deregulation; il fatto che abbiamo eliminato Glass-Steagall". Dopo la Grande Depressione degli anni Trenta e il lavoro della Commissione Pecora, "fu detto: dobbiamo fermare il panico bancario. Il modo di fare ciò fu quello di prendere le banche e dire loro: 'Se accetterete la regolamentazione noi forniremo la protezione e la garanzia sui depositi (FDIC), perché abbiamo bisogno che le persone mettano i soldi nelle banche e che sappiano che siano assolutamente sicuri. Quindi potrete essere regolamentate e protette. Ma se accetterete ciò, non potrete partecipare a queste attività rischiose da banche d'affari".

Questo meccanismo ha funzionato finché "si è deciso di eliminare Glass-Steagall, dicendo alle banche che potevano partecipare a tutti e due i tipi degli affari. È stato un errore grande, grande, grande. Poi, si sono fatte delle leggi sancendo l'impossibilità di regolamentare gli strumenti derivati, un altro problema molto grosso… La regolamentazione è la chiave. Bisogna regolamentare le banche. A mio parere occorre separare gli aspetti rischiosi dalle banche".

Sia nell'intervista di Kaufman che nella seduta dell'Organismo, si è discusso di un commento nel Wall Street Journal del 17 marzo, intitolato "Il TARP non è stata una vittoria per i contribuenti". I tre autori sono esperti in materia: Paul Atkins, ex-componente dell'Organismo di Vigilanza, e due componenti attuali, Mark McWatters e Kenneth Troske. Il loro articolo dice che le grandi banche hanno in larga parte ripagato i prestiti TARP con fondi trasferiti loro dalla Riserva Federale, dal Tesoro, e dai salvataggi FDIC che sono stati molto più grandi e soggetti ad una vigilanza minore rispetto al TARP.

La Fed ha fornito 1,25 trilioni di dollari che sono stati utilizzati per acquistare le cartolarizzazioni ipotecarie (MBS) da Fannie Mae e Freddie Mac al valore nominale; mentre il Tesoro ha pompato 200 miliardi (che saliranno a 400 miliardi, secondo l'Ufficio di Bilancio del Congresso - CBO) dentro Fannie e Freddie per evitare la svalutazione totale di quei titoli. Oltre ai 1,25 trilioni, la Fed e la FDIC hanno fornito altri 2 trilioni solo alle 19 grosse banche che sono state sottoposte agli stress-test.

"Purtroppo – concludono gli autori – la legge Dodd-Frank di 2.319 pagine approvata l'anno scorso non fa nulla per risolvere questi problemi".


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