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Il salvataggio bancario irlandese: "Dividere il fardello col c..."

8 aprile 2011 (MoviSol) - Il governo di coalizione guidato dal Fine Gael è stato eletto col chiaro mandato di rimediare all'ingiustizia di dovere, come piccola nazione, salvare l'intero sistema bancario europeo. Dopo solo poche settimane al potere, esso ha tradito quel mandato. Il 31 marzo, il ministro delle Finanze Michael Noonan ha annunciato al Dail (Parlamento) che il governo verserà alle banche irlandesi altri 24 miliardi di soldi dei contribuenti.

Il leader del Sinn Fein Gerry Adams ha denunciato la politica del governo, dicendo che essa "chiarisce abbastanza chi stia dettando l'agenda e chi tiri le fila di questo governo. È stata presa la decisione politica di iniettare altri 24 miliardi di euro in un sistema bancario defunto, senza alcun tentativo di perseguire i grandi obbligazionisti. Sulle banche, il governo prosegue le fallite politiche di Fianna Fail e si comporta poco più che un agente del FMI in Irlanda. Sia Fine Gael che il Labor Party hanno fatto campagna elettorale dicendo che non avrebbero versato più alcun denaro in queste banche. Hanno detto che gli obbligazionisti e gli speculatori sarebbero stati penalizzati. Hanno detto che avrebbero rinegoziato l'accordo con l'UE e il FMI. Invece di prendersela con chi possiede 20 miliardi di bond non garantiti, il governo accolla il peso del debito sulle spalle dei cittadini comuni. Invece di agire nell'interesse del popolo irlandese, esso agisce nell'interesse delle banche".

Il governo ha sottoposto le banche agli "stress test" disposti, per conto dell'UE e del FMI, da Barclay's, Boston Consult e BlackRock, che hanno "analizzato" i titoli ipotecari delle 4 maggiori banche del paese, compresa la Allied Irish Banks del gruppo Inter-Alpha, e hanno concluso che servono 24 miliardi per ricapitalizzarle. Si tratta di una truffa bella e buona: le banche irlandesi sono fallite perché svolgevano una funzione cruciale nel sistema bancario Inter-Alpha. Solo una completa riorganizzazione fallimentare del sistema irlandese e del sistema globale, secondo i criteri di Glass-Steagall, potrebbe salvare l'economia irlandese.

Il ministro Noonan ha annunciato una ristrutturazione "radicale", facendo di quattro banche due. Ma per far questo ci vogliono i 24 miliardi, che portano il conto totale del salvataggio bancario a quasi 70 miliardi, ovvero la metà del PIL nazionale. Secondo l'Irish Times, la banca centrale e l'Agenzia del Tesoro hanno illustrato i dettagli dello schema in una videoconferenza con gli "analisti". Dei 24 miliardi di euro, 17,5 verrebbero dal Fondo Pensioni Nazionale. Ciò non dovrebbe sorprendere nessuno, visto che già dei 35 miliardi dell'accordo UE-FMI, la metà era stata prelevata dal FPN. Il resto verrebbe dalla vendita dei cosiddetti "non core assets", gli unici che hanno ancora qualche valore. La banca centrale ha affermato che i possessori di bonds subordinati potrebbero dividere il fardello fino a 5 miliardi, ma gli obbligazionisti senior se la caverebbero senza pagare una lira.

Questo ha spinto il parlamentare Sean Crowe, del Sinn Fein, a dire: "Dividere il fardello col c..."


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