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Unione Europea: bye-bye al salvataggio?

20 aprile 2011 (MoviSol) - Trema la terra sotto il piano di salvataggio delle banche Inter-Alpha in bancarotta, mascherato da "fondo salva-stati". Gli sviluppi in Finlandia, Germania e Italia stanno caricando la carica di un terremoto politico. Laddove c'è la possibilità di esprimersi con un voto, i popoli europei respingono i piani.

Nelle elezioni politiche di domenica 17 aprile in Finlandia, il partito dei Veri Finlandesi, che si oppone ai salvataggi, è giunto terzo col 19% dei voti, e molto probabilmente parteciperà ad una coalizione di governo con il Partito di Coalizione Nazionale. Il suo leader Timo Soini ha già annunciato che chiederà un cambiamento del pacchetto di salvataggio per il Portogallo. La Finlandia è un piccolo paese, ma è uno dei pochi stati membri dell'UE con la tripla A.

In Italia, la spaccatura con l'UE sulla questione immigrati è stata accompagnata da un ribaltone dell'opinione pubblica che per la prima volta, secondo un sondaggio di SWG, è in maggioranza favorevole ad uscire dall'UE. In questo contesto Paolo Savona, presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ha rinnovato il suo appello a considerare razionalmente, al di là delle spinte emotive, l'interesse strategico dell'Italia a uscire dall'Euro.

"È dovere della nostra classe dirigente – afferma Savona in un'intervista a L'Occidentale del 13 aprile - essere disposta a difendere gli interessi nazionali italiani soprattutto qualora emergesse uno scenario di maggiore integrazione politica europea svantaggiosa per l'Italia. Difendere il nostro interesse potrebbe voler dire anche rimettere in discussione tutto e ove necessario, anche la stessa adesione all'UE dell'Italia".

Ma la scossa più forte è venuta dalla Germania, quando il ministro del Tesoro Wolfgang Schäuble, seguito da un sottosegretario agli Esteri, ha sollevato dubbi sulla capacità della Grecia di rimborsare il debito alla scadenza. Queste dichiarazioni sono state interpretate come un segnale ai mercati perché si preparino ad una ristrutturazione del debito greco, che porterebbe anche ad una "sfumatura" del 30%.

In uno sviluppo parallelo, membri autorevoli del parlamento tedesco hanno lanciato l'allarme sul golpe pianificato da Bruxelles con il Meccanismo Europeo di Stabilizzazione (ESM). Il 13 aprile, Frank Schaeffler (FDP) e Carsten Schneider (SPD) hanno denunciato i burocrati UE per voler far passare il piano senza ratifica da parte dei parlamenti nazionali. "L'ESM interferisce profondamente con il privilegio di bilancio del Parlamento, e cambia la legge fondamentale in Europa", ha dichiarato Schaeffler, esperto finanziario dell'FDP al Bundestag. Per qualsiasi cambiamento del genere, ha aggiunto, è richiesto un voto con una maggioranza di due terzi del parlamento.

Schneider, esperto di bilancio della SPD, ha dichiarato che è intollerabile che i ministri finanziari dell'Eurozona che fanno parte dell'ESM abbiano votato per l'espansione del volume del credito. "Questa decisione è prerogativa dei parlamenti", ha affermato.


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