Phil Angelides discute la legge Glass-Steagall al Parlamento Europeo
22 aprile 2011 (MoviSol) - L'11 aprile 2011 il presidente della Commissione di Inchiesta sulla Crisi Finanziaria (FCIC), Phil Angelides, ha presentato le conclusioni della FCIC alla Commissione sulla Crisi Finanziaria, Economica e Sociale (CRIS) del Parlamento Europeo. Al termine di una lunga discussione, il relatore della CRIS, la socialista francese Pervenche Beres, ha annunciato che il tema di Glass-Steagall sarà incluso nel rapporto finale della sua commissione.
È stato l'europarlamentare Mario Borghezio a chiedere ad Angelides "Se è vero, come io ritengo sia vero, quello che la sua relazione scrive, e cioè che vi è un sistema bancario ombra che nel 2008 è arrivato a superare le dimensioni del sistema regolamentato, ciò è avvenuto grazie all'abolizione delle tutele e di quella vera e propria muraglia contro la libertà di speculare sulla pelle dei contribuenti e dei risparmiatori che era prevista dalla legge Glass-Steagall. Allora, la mia domanda è molto semplice: non prevede la vostra commissione la necessità di reistituire, reimpostare delle norme sul genere della legge Glass-Steagall, visto che si è accertato che sono stati proprio i lobbisti legati alle speculazioni finanziarie a volerla far abolire, e mi sembra debole la contestazione che viene fatta soprattutto qui in Europa secondo cui questa legge andrebbe contro la tradizione di banca universale, posto che queste regole valevano benissimo fino all'abrogazione della legge".
Angelides ha risposto che "Glass-Steagall ha cominciato a crollare molto prima che la legge stessa fosse abrogate nel 1999. Cominciarono a sbucciarla alla fine degli anni ottanta, con la Federal Reserve di Alan Greenspan che permise alle banche di fare molto di più nel settore delle cartolarizzazioni".
Angelides ha poi fatto l'esempio di Citigroup. "Quando il muro di Glass-Steagall è crollato, questo istituto bancario tradizionale è diventato enormemente attivo nelle cartolarizzazioni, e questa è stata la principale fonte dei 50 miliardi di dollari di perdite. Con la rimozione di quel muro l'intero istituto è stato esposto al rischio".
