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I piani antinucleari della Merkel sono anticostituzionali e "irrazionali"

26 giugno 2011 (MoviSol) - Da qualche giorno aumentano in Germania le critiche all'ossessione della Merkel di voler trascinare la Germania nell'era post-nucleare "delle rinnovabili". Il 12 giugno Welt am Sonntag, il secondo quotidiano della domenica, ha pubblicato un inserto speciale di 8 pagine con cui attacca la politica della Merkel per vari motivi, alcuni dei quali condivisibili, altri no. L'articolo principale sul nucleare è particolarmente mordente sulla Cancelliera. L'autore, Thomas Schmid, cita la Merkel che afferma che Fukushima le ha aperto gli occhi, costringendola a valutare il pericolo in modo diverso, e su questa base ha deciso personalmente di cambiare la politica energetica tedesca, convincendo il governo a fare lo stesso.

E come se non bastasse, l'uscita dal nucleare è stata proclamata "irrevocabile ed irreversibile" e alcuni vorrebbero perfino ancorarla nella Costituzione. In una democrazia, nota Schmid, "nessuno ha il diritto di creare dei fatti che le future generazioni non potranno cambiare". Il 14 giugno è seguito un altro attacco sul quotidiano di Berlino Tagesspiegel, firmato da un importante cristiano democratico conservatore, Alexander Gauland. Sotto il titolo "giacobinismo moderno: niente nella Costituzione tedesca consente una eco-dittatura", Gauland denuncia la tendenza della Merkel a governare per decreto, non consentendo alcuna critica alle sue decisioni, che siano gli aiuti alla Grecia o l'uscita dall'energia nucleare, col pretesto che non ci sia "alcuna alternativa".

Inoltre il suo ministro dell'Ambiente, Norbert Röttgen, proclama che l'uscita dall'energia nucleare è irreversibile, anche per le generazioni future. A questo Gauland aggiunge la proposta di Hans-Joachim Schellnhuber, consigliere della Merkel, di creare una "camera del futuro" non eletta al Parlamento con poteri di veto. Con questo ci sono "tutti gli ingredienti per una dittatura ecologica". Dopo due dittature nella sua storia, il Terzo Reich e la Germania comunista, continua Gauland, la Germania si è data una Costituzione basata sui principii, che va protetta dalle intrusioni delle mode del momento. Nessuna decisione è "irreversibile" in una democrazia parlamentare, sottolinea, e le generazioni future la penseranno diversamente dalla politica attuale della Merkel e della WGBU, che non è fatta per l'eternità.

Le argomentazioni di Gauland potrebbero costituire le basi per un ricorso costituzionale contro la politica della Merkel.

La politica energetica della Merkel è stata duramente criticata anche in Francia dall'ex ministro dell'Istruzione Claude Allegre, nel suo nuovo libro, Faut-Il Avoir Peur du Nucleaire? ("Dovremmo aver paura dell'energia nucleare?"). Stando all'agenzia Bloomberg, Allegre sostiene che la svolta a U della Germania sull'energia nucleare "esemplifica una tendenza teutonica a soccombere al panico ed alle paure irrazionali".

La decisione tedesca di chiudere tutti i reattori nucleare entro il 2022 è "la più stupida mai presa" dice Allegre, fisico di professione, nel suo libro. "L'Europa non deve diventare il continente della paura, dell'anti-progresso e dell'anti-scienza".


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