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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Italia, insieme ce la faremo!

13 agosto 2011 (MoviSol) – Pubblichiamo la dichiarazione di Jacques Cheminade, candidato alla presidenza della Francia per il partito Solidarité et Progrès, riguardante la recente manovra finanziaria, più correttamente definita sottomissione alla dittatura dell'oligarchia finanziaria.

Parigi, 9 agosto 2011 – Quando un vicino si trova minacciato o sotto l’attacco dei banditi, anche se la sua morale non ne fa un soggetto molto raccomandabile, si corre in suo soccorso poiché l’attentato alla sua persona fisica, ai suoi figli o alla sua casa non è affatto tollerabile. Allo stesso modo, oggi, mentre la Banca Centrale Europea (BCE) esige lo smantellamento dello Stato italiano, anche se Silvio Berlusconi lo dirige, noi non possiamo che esprimere una forte indignazione. È al suo popolo che si vorrebbe far pagare il conto e non a colui che l'ha mandato in rovina.

La spudoratezza dei Sig.ri Trichet e Draghi, rispettivamente l'attuale e il futuro presidente dalla BCE, è a dir poco incredibile. In una lettera che in teoria avrebbe dovuto rimanere segreta, visto che questi uomini agiscono nell'ombra, esprimono l'intenzione di imporre all'Italia un vero e proprio programma di governo ultra-liberista, equivalente al commissariamento di uno stato sovrano, come era solito fare l'Impero Britannico nel XIX secolo. Sembrerebbe di sognare, ma si tratta di un incubo da banchiere centrale reso folle dalla droga finanziaria: nella lettera si legge non soltanto l'elenco delle misure di "liberalizzazione di tutta la struttura dell'economia italiana", ma anche il calendario della sua applicazione e persino gli strumenti legislativi da adottare. Il governo viene invitato ad agire per mezzo di decreti, un modo "più rapido ed efficace" del dibattito parlamentare. Come Obama negli Stati Uniti, così la BCE si siede sul principio repubblicano del consenso alla spese richiesto ai rappresentanti eletti del popolo. Parlare di colpo di stato permanente non è più una semplice immagine.

La BCE esige anche una riforma del mercato del lavoro, con "meno rigidità sui contratti a tempo indeterminato... e una modifica di un sistema fondato sull'estrema flessibilità dei giovani e dei precari, di fronte ad una totale protezione degli altri"; in poche parole, richiede un livellamento verso il basso, compreso l'indebolimento delle tutele dal licenziamento! La BCE, inoltre, pretende che le misure di austerità votate dal parlamento italiano perché entrassero in vigore nel 2014 vengano applicate già dal 2013 e che vengano privatizzate le società municipali di gestione dei rifiuti, dei trasporti pubblici, di distribuzione dell'elettricità e del gas. Ciò che è ancora peggio, dopo l'esito referendario favorevole alla gestione pubblica dell'acqua, la BCE chiede che si proceda al contrario! I banchieri centrali europei, infine, impongono l'iscrizione del pareggio di bilancio in qualità di regola aurea all'interno della Costituzione.

Dopo qualche protesta, il governo italiano si trova obbligato a inchinarsi. Si tratta dunque di una dittatura finanziaria imposta all'Europa da uomini senza fede né legge, come il Mario Draghi che diresse Goldman Sachs quando questa banca organizzava tutte le frodi della Grecia e, presiedette, come Direttore del Tesoro italiano, alla svendita dell'industria di stato del proprio Paese. I peggiori banditi sono quelli che saltano alla gola dei loro vecchi complici. I dirigenti europei, d'altra parte, hanno dichiarato che il coinvolgimento delle banche private nell'assistenza alla Grecia, benché assai limitata, sarebbe rimasta un caso unico e non avrebbe costituito alcun precedente. Sono le vittime, sia chiaro, che devono pagare; non i colpevoli.

L'indigenza e la mancanza di coraggio politico dei dirigenti europei è stata finalmente dimostrata. Essi non sono altro che i surrogati delle banche d'affari e dei loro rappresentanti in seno alle banche centrali, cioè di tutto il sistema che, gradualmente, risale fino alla City di Londra e a Wall Street. Serve, con grande urgenza, neutralizzare la loro follia finanziaria, che è diventata un crimine contro i popoli e contro le economie, cioè contro il futuro delle nostre società.

A noi spetta la costruzione di un altro mondo, nel quale la giustizia sociale e la crescita economica reale, proclamate dopo la vittoria del 1945 sui regimi che avevano cercato di asservire e di degradare la persona umana, siano nuovamente rispettate. Il fascismo finanziario di cui, durante la campagna presidenziale del 2006-2007, denunciai il ricatto, oggi è al potere. Dobbiamo batterci per bloccarlo, applicando i testi costituzionali e le leggi vigenti. Sono i nostri nemici, infatti, che le vìolano, come vìolano il principio stesso della nostra Costituzione [francese], il "governo del popolo, dal popolo e per il popolo".

Quanto alla nazione italiana, è venuta per noi tutti l'ora di difenderla, se non altro per interesse, visto che il prossimo ad essere colpito sarà il nostro Paese.

La Francia deve ritrovare il suo posto nel mondo, come idea. La sua missione immediata è quella di salvare la nostra vicina, l'Italia. Ieri si diceva: "L'Italia farà da sé"; oggi diciamo "insieme ce la faremo".

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