Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Eurocrati nel Pallone 1 – Alpbach

9 settembre 2011 (MoviSol) - Funzionari europei e banchieri centrali scombussolati si sono riuniti ad Alpbach, Austria, per esprimere pericolose idée sul futuro ad un pubblico di banchieri, economisti, politici, accademici e giornalisti. Alla fine, l'esito non è stato quello auspicato, grazie alla presenza dei corrispondenti dell'EIR.

Due sono stati I temi principali presentati dai relatori in difesa dei salvataggi bancari: 1) Tutto va bene nell'Eurozona, stiamo facendo progressi nella misura in cui 2) affrontiamo la "crisi del debito sovrano", intendendo con questo politiche di "disciplina fiscale" con "l'adozione di regole stringenti" spalleggiate da "dure sanzioni".

Quando l'EIR ha chiesto all'economista capo di Deutsche Bank perché mai qualcuno dovrebbe dargli ascolto alle sue prediche sull'austerità quando la sua banca riceve quotidiane iniezioni di fondi di salvataggio, egli ha risposto con arroganza, puntando il dito sul pubblico: "Voi siete il problema, perché volete consumare troppo!"

Tra gli Eurocrati che hanno presentato la "linea di partito" si sono distinti l'ex e l'attuale Commissario alla Concorrenza, Mario Monti e Joaquin Almunia, e un funzionario dell'Autorità Bancaria Europea che ha ammesso in una discussione privata, dopo averlo negato in pubblico, di aver spedito una lettera a tutti i governi UE chiedendo la ricapitalizzazione delle banche tramite l'EFSF.

Quando i rappresentanti dell'EIR hanno confrontato le suddette personalità con la realtà della crisi, il pubblico ha potuto constatare come essi abbiano ripetutamente cambiato argomento, evitato di commentare o raccontato ancor più menzogne. Molti hanno applaudito agli interventi dell'EIR e ammesso in privato di essere preoccupati del futuro della propria nazione in balia della politica di tagli.

Una nota speciale merita la reazione alla "soluzione LaRouche", e cioè il ritorno ad una regolamentazione bancaria alla Glass-Steagall e a una politica creditizia secondo il sistema americano tradizionale. Il ministro delle Finanze austriaco, Maria Fekter, ha risposto: "È una buona cosa, dovremmo farlo". Altri, dal podio, hanno ammesso che la regolamentazione è inevitabile e, scesi dal podio, hanno ammesso che il crac è in corso.

Sostieni il Movimento di Lyndon LaRouche in Italia


[inizio pagina]