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Nel cuore del piano per il lavoro di Obama c'è l'attacco alla previdenza sociale

11 agosto 2011 (MoviSol) - Oltre la metà delle misure previste dall'American Jobs Act, presentato in gran pompa la notte di giovedì scorso a camere riunite negli Stati Uniti, è un diretto attacco al programma rooseveltiano della previdenza sociale – da condurre con "tagli delle tasse" dei dipendenti e dei datori di lavoro. Stando al Washington Post, dei 447 miliardi di dollari stanziati, 240 sono ricavati grazie alla riduzione delle quote riservate alla previdenza sociale e all’assistenza sanitaria.

La natura auto-finanziante del programma di previdenza sociale (Social Security) è una caratteristica dello schema rooseveltiano, con il quale il presidente del New Deal intendeva garantire che "nessun dannato politico possa mai affossare il mio programma". Tagliare i prelievi dagli stipendi destinati alla previdenza sociale rendere quest'ultima dipendente dalla volontà del Congresso di finanziarla o meno, ricorrendo ad un fondo generico. Ciò alimenta anche la falsa credenza che la previdenza pubblica sia in qualche modo un elemento che contribuisce al deficit di bilancio.

Quando, lo scorso dicembre, Obama fece un patto con i repubblicani per una temporanea "vacanza" dei contributi previdenziali, i sostenitori del sistema rooseveltiano di previdenza sociale avvertirono che quella riduzione non sarebbe stata temporanea, né sarebbe durata un solo anno, in quanto i repubblicani avrebbero sostenuto che la fine di tale sospensione dei prelievi salariali equivalesse ad un "aumento delle tasse". È proprio ciò che Obama ha sostenuto l'altra sera, dicendo: "Se permettiamo che i tagli alle tasse abbiano un termine – se ci rifiutiamo di agire – le famiglie del ceto medio saranno colpite da un'impennata delle tasse nel periodo peggiore". Contemporaneamente, ha compiaciuto i repubblicani che gli avevano chiesto di non aumentare le tasse, dicendo che questo non è il momento di "aumentare le tasse dei ceti medi".

Il giorno dopo Nancy Pelosi ha sostenuto il programma obamiano di estensione ed espansione della "vacanza" contributiva nonostante la ferma opposizione del fronte democratico da lei rappresentato al Congresso. "Siamo arrivati ad un punto in cui in generale si accetta che questo sia parte dell'iniziativa", ha detto ai giornalisti. "Ancora una volta, questo è un compromesso. Il Presidente è davvero determinato... Si sente a suo agio con ciò che sta proponendo".

Il quotidiano The Hill ha osservato che i democratici hanno attaccato il programma presentato dal Presidente, ponendo in evidenza come esso rubi i fondi della previdenza sociale e metta a repentaglio l'assistenza futura agli anziani. "È essenziale che facciamo tutto il possibile per mettere del denaro nelle tasche dei consumatori", ha replicato il congressista democratico Ted Deutch, determinato a continuare la battaglia contro questo provvedimento presidenziale, "ma vi sono molti modi per farlo, che non ricorrono al flusso finanziario destinato alla Social Security". Un suo collega, il democratico Peter DeFazio dell'Oregon, ha definito il programma obamiano capace di "compromettere il futuro della Social Security, e ci sarà necessario prendere a prestito ancor più denaro per pagarla".

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