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Il collasso finanziario mondiale è inevitabile: solo la Glass-Steagall può funzionare

14 settembre 2011 (MoviSol) - Il sistema finanziario mondiale è al capolinea, come si è avvertito palpabilmente nel caos del "vertice di Marsiglia" dei ministri finanziari del G7 il 9-10 settembre.

Il vertice è stato investito da una serie di shock, a cominciare dal crollo dei mercati e dalle dimissioni di Juergen Stark dal consiglio della BCE nel giorno di apertura. Poi è scoppiata la bomba greca: "La recessione supera ogni previsione, persino quella della Troika", ha annunciato il ministro delle Finanze Greco Evangelos Venizelos il giorno successivo. "Le proiezioni di maggio dicevano che la recessione sarebbe stata del 3,8%; ora stiamo superando il 5%". Questo è l'effetto delle misure di austerità, come l'aumento delle tasse indirette e dei tagli nei salari pubblici e nelle pensioni. L'annuncio, fatto durante il vertice di Marsiglia, ha reso l'insolvenza greca una possibilità non a lungo, ma a breve termine, inevitabile. I tassi sui titoli di stato greci a due anni sono ora al 56%. La Grecia non sarà mai in grado di ripagare i salvataggi bancari fatti a nome dello stato.

Ciò ha fatto riaffiorare con forza il tema di un "Piano B" per la Grecia, e cioè un'insolvenza ordinata. La discussione è scoppiata in Germania, dove il ministro dell'Industria Philipp Roesler l'ha proposta apertamente. "Per stabilizzare l'Euro non dovrebbero esserci più tabù", ha detto in un'intervista all'emittente televisiva ARD, l'11 settembre. Perciò, un'opzione da considerare come "ultima risorsa è un'insolvenza ordinata, se gli strumenti necessari sono disponibili".

Evidentemente, una parte dell'establishment tedesco è a favore di un "Piano B" che comporterebbe perdite contenute per le banche germaniche ma le metterebbe al riparo dai rischi di salvataggi infiniti dai costi esorbitanti. Si tratta di un'illusione, perché solo con una riforma alla Glass-Steagall si può mettere il sistema bancario commerciale in sicurezza. Comunque, siamo in presenza di segnali inequivocabili della fine del sistema dell'Euro.

Con la situazione fuori controllo, sembra che i protagonisti del vertice del G7 si siano dedicati a fare ciò che fanno i furfanti di tutto il mondo quando un colpo va a finire male: si scannano l'uno con l'altro. Così, il vertice si è trasformato in una zuffa con gli USA e il Regno Unito da una parte, e gli europei dall'altra. Una "fonte americana altolocata " che probabilmente è il Segretario al Tesoro Tim Geithner, si è fatto citare sulla stampa britannica dicendo che "il settantacinque per cento delle cose oscure che avvengono nell'economia mondiale è dovuto all'Eurozona". Il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha strigliato i colleghi francese, tedesco e italiano e i banchieri centrali per i ritardi nell'approntare i nuovi mezzi del fondo salva-Euro EFSF – di cui, però, Londra non fa parte.

Un delegato del G7 ha detto alla CNBC: "Il comunicato è stato fatto su insistenza dei francesi ma praticamente è privo di significato. Non riusciamo nemmeno a metterci d'accordo sui problemi; come facciamo a metterci d'accordo sull'analisi?" Un altro delegato ha detto che non c'è stata alcuna discussione su una QE III, e cioè la nuova fase di espansione di liquidità, coordinata, nonostante sia Geithner che Osborne la richiedessero. "Non è realistico per i mercati attendersi che noi mettiamo altre centinaia di miliardi sul tavolo ogni volta che ci incontriamo", ha affermato.

L'esplosione del sistema sta solo aspettando il detonatore. La conflagrazione non può essere evitata, ma potrebbe essere isolata con una muraglia alla Glass-Steagall. Allora sarebbe possibile, con un nuovo sistema di credito, garantire una ripresa mondiale con "missioni nazionali" di investimento in nuove piattaforme di infrastrutture continentali e globali.

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