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Vertice del G20: i leader mondiali cercano un nuovo 1923

1 ottobre 2011 (MoviSol) - Si è vista la follia totale nelle parole e nelle azioni dei "leader globali" all'incontro del G20 a Washington il 23-24 settembre. Di fronte alla fase finale di un crollo finanziario globale, sono andanti in panico, con il Segretario del Tesoro USA Tim Geithner, il Ministro delle Finanze britannico George Osborne, e anche il presidente Obama terrorizzati dal fatto che la crisi dell'eurozona avvicinerà la distruzione anche di loro stessi.

La sera del 23 settembre Geithner ha fatto una serie di riunioni e telefonate frenetiche alla ricerca di sostegno per l'espansione del Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF). Nel suo discorso alla conferenza del FMI il giorno successivo, ha dichiarato: "Le difficoltà sovrane e bancarie in Europa sono ora il rischio più grave per l'economia mondiale… La minaccia di una serie di default, insolvenze bancarie e rischi catastrofici deve essere rimossa dall'equazione, altrimenti minerà tutti gli altri sforzi sia in Europa che a livello mondiale. Le decisioni su come affrontare i problemi della zona in modo definitivo non possono essere rimandate al momento di un aggravamento della crisi".

La settimana precedente il presidente Obama stesso aveva parlato con i capi di stato cercando di convincerli ad adottare subito misure di quantitative easing - il rifinanziamento a pioggia dei mercati. Secondo il New York Times, uno dei bersagli principali è la Cancelliera Angela Merkel, a cui Obama ha telefonato il 19 settembre dopo che i ministri delle finanze hanno risposto picche a Geithner in Polonia; Obama chiede alla Merkel di "aumentare la potenza di fuoco" del salvataggio (cfr. EIR Strategic Alert n.38/11).

Inoltre il Cancelliere dello scacchiere George Osborne nel suo discorso a Washington il 23 settembre ha ammonito: "La pazienza della comunità internazionale sta finendo. Si ha la sensazione che il tempo per l'Eurozona stia finendo… L'Eurozona ha sei settimane di tempo per risolvere questa crisi politica". La scadenza coincide con il prossimo incontro del G20 da tenersi a Cannes in Francia ai primi di novembre.

Perché Wall Street (Geithner) e la City di Londra (Osborne) sono così isterici nel chiedere il salvataggio dell'euro? Non si era sempre detto a Bruxelles che gli americani fossero ben contenti di vedere la sfortuna del loro grande avversario finanziario, l'euro? La realtà è che il sistema dell'euro è, ed è sempre stato, una creatura del sistema della City di Londra e del Gruppo Inter-alpha, lo stesso sistema che ora sta crollando in modo irreversibile.

È sufficiente guardare l'epicentro della crisi, le "banche francesi". Esse hanno circa 8 trilioni di euro di attivi, quattro volte il PIL francese. Il loro capitale è stato dimezzato dall'inizio dell'anno, mentre la loro esposizione ai debiti sovrani della periferia europea a rischio default le ha spinte fuori dai mercati del rifinanziamento. Giacché dipendono da quei rifinanziamenti al 60%, e in vista della scadenza del trimestre alla fine di settembre, l'insolvenza di una grande banca causata da una stretta di liquidità è dietro l'angolo.

Il debito delle banche francesi però, è assicurato a New York e a Londra. Così l'intero sistema finanziario mondiale esploderà, e non si potrà fare alcunché per salvarlo dal suo interno.

"So io che cosa fare", ha detto Lyndon LaRouche, al contrario dei leader globali del G20. Questo è un collasso in stile 1923 su scala globale, e la leadership politica degli Stati Uniti si comporta come i tedeschi stupidi del 1923. Non hanno imparato nulla da quella situazione. Quasi tutte le persone in posizioni importanti oggi si sono tirate indietro rispetto alle misure necessarie. Non sono preparate a difendere la civiltà, perché la civiltà stessa dipende dalle azioni che io ho specificato".

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