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Il nuovo euro-salvataggio è già carta straccia

3 novembre 2011 (MoviSol) - Alle quattro di mattina di giovedì 27 ottobre i capi di governo dell'Eurozona hanno raggiunto un'intesa ed annunciato per l'ennesima volta di aver salvato l'euro. Il mondo appariva roseo, ma lo è stato solo per poche ore. Il giorno dopo, l'Italia ha dovuto pagare il 6,06 per cento sui titoli decennali, un record dall'inizio dell'euro. I mercati sono crollati e le agenzie hanno fatto trapelare la notizia che la grande Eurozona stava negoziando un salvataggio col FMI!

Come al solito, il vertice dell'Euro è finito con un piano che ha sostituito quello vecchio e scassato ulteriormente i trattati, per diventare a sua volta senza valore dopo poco tempo. Il nuovo piano prevede una "leva" di 4-5 volte del fondo salva euro, una sforbiciata "volontaria" del 50% del debito greco da finanziare in parte con 30 miliardi dell'UE, e un giro di vite sul commissariamento dell'Italia per evitare il "contagio".

Nicolas Sarkozy, che aveva voluto l'accordo a tutti i costi anche se non ha ottenuto il massimo, e cioè di trasformare l'EFSF in una banca, è andato in televisione giovedì sera ad annunciare trionfalmente: abbiamo salvato l'Italia dal contagio salvando la Grecia, e così facendo abbiamo salvato l'Euro. Sarkozy ha poi sfrontatamente respinto l'unica misura sensata che l'Europa avrebbe dovuto prendere: separare le banche secondo i criteri di Glass-Steagall. Quando i mezzibusti gli hanno chiesto che ne pensa della proposta dei socialisti di separare le banche commerciali da quelle d'affari, Sarkozy ha ripetuto la linea della BCE, e cioè di non essere sicuro che abbandonare il modello della banca universale sia la cosa migliore da fare.

Il giorno successivo il mondo era di nuovo sull'orlo di un crollo sistemico perché i mercati si sono accorti che le misure dell'Eurozona contengono molto fumo ma poco arrosto. La notizia che il FMI starebbe arrivando in soccorso con l'aiuto presunto di Cina, Russia e Brasile, ha tratteggiato l'improbabile quadro del "solidissimo euro" salvato dal resto del mondo. Il FMI ha confermato di star negoziando una rete di protezione con l'UE, per prevenire il contagio, specificando però che i negoziati vanno avanti da un anno. In ogni caso, il FMI sta per subire un'altra trasmutazione, da fondo per gli stati in difficoltà a prestatore di ultima istanza per le banche.

L'aspetto più odioso del vertice è l'inasprimento del protettorato imposto alla Grecia (vedi sotto) e la sua estensione all'Italia. Non solo Berlusconi, ma l'Italia intera è stata umiliata quando, obbedendo all'ultimatum di "Merkozy" e della BCE, è stata consegnata la lettera di intenti a Bruxelles. Dopo mille ritocchi e cambiamenti, è stato scritto un testo contrario all'intenzione di Tremonti, che ha fatto conoscere il suo dissenso specialmente dal capitolo riguardante le privatizzazioni, che si teme coinvolgano gli ultimi assets strategici rimasti, Eni, Enel e Finmeccanica. Le concessioni su pensioni e licenziamenti hanno compattato il fronte sindacale, con la prospettiva di uno sciopero generale e di una china "greca".

La dichiarazione finale del vertice dell'Euro contiene ben quattro paragrafi dedicati all'Italia, che viene trattata come una Repubblica delle banane. Notando che il governo italiano si è impegnato a realizzare riforme "ambiziose", l'UE "chiede all'Italia di presentare con urgenza un calendario ambizioso per queste riforme", e invita "la Commissione a fornire una valutazione dettagliata delle misure e a monitorarne l'applicazione, e le autorità italiane a fornire prontamente tutte le informazioni necessarie per tale valutazione".

Poteva andare peggio. Secondo indiscrezioni non confermate, Sarkozy avrebbe premuto per far chiedere dall'Italia un prestito preventivo all'EFSF, in modo da poter mandare squadre di ispettori a via XX Settembre e a Palazzo Chigi.

Sempre nella dichiarazione finale, si illustra il rafforzamento dei poteri di "governance" della Commissione, stabilendo che "il Presidente dell'Euro summit, il Presidente della Commissione e il Presidente dell'Eurogruppo si incontreranno regolarmente, almeno una volta al mese", e discuteranno piani preparati dall'Eurogroup Working Group (EWG), un team di tecnici che prendono ordini dalla BCE e dalla Commissione. L'EWG, secondo la dichiarazione, sarà presieduto da un presidente a tempo pieno a Bruxelles. Un sottogruppo più permanente si riunirà con maggiore frequenza.

Quando gli è stato chiesto un giudizio sull'esito dell'Euro summit, e sull'imminente G20, Lyndon LaRouche ha affermato: "non funzionerà. Sta venendo giù tutta la baracca e [questo] non rappresenta niente in termini di politica, non serve a niente di buono. Tutto ciò che è stato proposto sarà una tragedia. Il salvataggio dell'euro-economia non potrà mai riuscire. L'unica cosa che salverebbe l'Europa ora è Glass-Steagall".

Siccome non tutti i guai vengono per nuocere, si offre all'Italia la possibilità di salvare l'Europa scardinando l'odiosa dittatura dell'euro. Il nostro paese non deve fare altro che rifiutare l'indegno commissariamento ed esigere un piano ordinato di uscita dall'Euro in concerto con Francia e Germania. Statista cercasi.

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