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La stampa riscalda l'aria fritta del rapporto dell'AIEA sull'Iran

10 novembre 2011 (MoviSol) - Qualche giorno fa abbiamo scritto qualcosa sul pericolo di una guerra nucleare in Medio Oriente (o meglio, Asia Sud-Occidentale, per non usare una terminologia di stampo coloniale). Nel nostro scritto facevamo riferimento alle passate posizioni dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA)che spesso ha ripetuto di non avere prove dell'esistenza di un programma nucleare di tipo militare in Iran.

Il rapporto dell'AIEA uscito l'8 novembre, stando alle indiscrezioni di stampa, sembrerebbe contraddire le precedenti dichiarazioni, mostrando uno spostamento dell'Agenzia su posizioni più pessimistiche.

In realtà il rapporto sugli adempimenti dell'Iran nei confronti del Trattato di non Proliferazione e delle risoluzioni dell'ONU è uscito l'8 novembre ed è stato esteso solo ai governi membri dell'Agenzia, in attesa della discussione tra il Consiglio dei Governatori dell'Agenzia in programma il 17, ma è subito stato "passato" ad alcuni media.

Quello che emerge dalla lettura del rapporto, ad occhi senza lenti distorcenti, è che fondamentalmente non c'è nulla di nuovo. La stampa internazionale fa riferimento fondamentalmente ad una frase presente nel rapporto al paragrafo 53, pagina 10, che recita testualmente: "L'Agenzia è seriamente preoccupata delle possibili dimensioni militari del programma nucleare iraniano". E sull'allegato al rapporto che contiene numerose accuse da parte di dieci paesi non nominati, accuse che l'Agenzia non ha potuto valutare in dettaglio. Di più:queste accuse non sono datate!

Il paragrafo 53 così continua: "Dopo aver attentamente e criticamente valutato le corpose informazioni disponibili, l'Agenzia trova che le informazioni siano nel complesso credibili. Le informazioni indicano che l'Iran ha portato avanti attività rilevanti per lo sviluppo di un mezzo esplosivo nucleare. Le informazioni indicano anche che prima della fine del 2003, queste attività hanno avuto luogo all'interno di un programma strutturato, e che alcune attività possono ancora essere in corso".

Attenzione. La comunità d'intelligence USA nel suo National Intelligence Estimate (NIE), dichiarava che l'Iran aveva avuto un programma di armi nucleari, ma che questo era stato chiuso nel corso del 2003. Quel NIE fu ignorato da Cheney, quello del 2011 è stato ignorato dall'emulo Obama e giungeva alle medesime conclusioni. Qui in pratica l'AIEA sta dicendo la stessa cosa, ma compiendo un mirabile sforzo verbale per gonfiare un pallone bucato.

Anche la misteriosa figura dell'intermediario citato del rapporto parla di fatti avvenuti prima del 2004 [1].

Semmai il rapporto è al contrario dettagliato nei particolari sullo stringente protocollo di ispezioni e controlli a cui è sottoposto il programma nucleare iraniano e che in ogni paragrafo porta a concludere che nei vari siti esaminati si fa esattamente quello che viene dichiarato; il protocollo prevede addirittura videocamere di sorveglianza continua. Alcuni controlli risalgono addirittura a pochi giorni prima della scrittura del rapporto.

Per costruire una bomba atomica gli Iraniani dovrebbero distogliere dell'uranio, attualmente arricchito al 20% o addirittura al 5% per scopi civili, come si evince dal rapporto, per arricchirlo a più del 90% in impianti di cui non si conosce nemmeno l'esistenza ( o meglio "di cui si teme l'esistenza").

Tutto qua Mr. Cameron?

Aureliano Ferri
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà


Note:

[1] - Par. 35 dell'allegato al rapporto, pag. 8.

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