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Le nazioni asiatiche continuano a sviluppare la loro unione strategica

28 dicembre 2011 (MoviSol) - La fissazione – tutta britannica - sulle sanzioni ai danni della Repubblica iraniana, della Siria e di altri paesi, sta gradualmente spingendo queste ed altre nazioni a volgere lo sguardo verso la regione trans-pacifica, ove prevale una concezione economica relativamente più sana rispetto ai "salvataggi bancari" nell'occidente. Così mentre il sistema trans-atlantico si autodistrugge, le nazioni asiatiche continuano così a rafforzare le loro relazioni per facilitare la continuazione del loro progresso economico.

Il primo ministro giapponese Yoshihiko Noda ha visitato Pechino la scorsa settimana, dove ha incontrato il presidente Hu Jintao, il primo ministro Wen Jiabao e ad altre cariche cinesi, e rivelando un certo numero di accordi a livello finanziario tra la seconda e la terza nella classifica delle più forti economie nazionali al mondo. Per la prima volta nella storia, il Giappone acquisterà circa 10 miliardi di dollari del debito statale della Cina, la quale, d'altra parte, ha già acquistato una parte significativa del debito giapponese. Il Giappone, inoltre, ha convenuto di promuovere scambi diretti in yen e yuan, evitando di operare in dollari americani. Circa il 60 per cento dei traffici commerciali odierni in quelle valute asiatiche richiede, infatti, la mediazione della valuta americana.

Il 20 dicembre Noda si è recato in India, per colloqui ad alto livello con il primo ministro Manmohan Singh. Il ministro delle finanze nipponico Jun Azumi preannuncia che i due annunceranno un accordo di conversione monetaria dell'ordine di 10 miliardi di dollari, insieme ad altri accordi.

Le società petrolifere statali indiane hanno proposto di superare le crescenti incresciose sanzioni americane contro terzi che facciano affari con le banche iraniane, stipulando accordi con la Gasprombank e altri istituti bancari russi che sono in grado di veicolare i pagamenti per l'acquisto del greggio iraniano. L'India cominciò ad acquistare in Euro nel 2008, quando gli Stati Uniti cominciarono ad imporre restrizioni su chiunque commerciasse con l'Iran. Nel febbraio 2011 le banche della zona dell'Euro, spaventate dalle sanzioni americane, si sono tirate indietro. Ora che il decreto presidenziale dei "pieni poteri" aggiunge altre sanzioni, l'India si rivolge alla Russia.

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