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Separazione bancaria: chi bisbiglia all'orecchio di François Hollande?

2 febbraio 2012 (MoviSol) - Il candidato presidenziale francese Francois Hollande, socialista, ha dato l'avvio alla sua campagna elettorale con un importante discorso il 22 gennaio. Nel corso della sua presentazione, che ha talvolta avuto accenti lirici, ha fatto alcune dichiarazioni interessanti sulla crisi che riflettono l'influsso del programma di Jacques Cheminade.

Ha dichiarato ad esempio che il suo "nemico è il mondo della finanza" che "ha preso il controllo dell'economia, della società e perfino della nostra vita. Oggi è possibile, in una frazione di secondo, spostare enormi somme di denaro e minacciare i paesi".

La battaglia contro la finanza, ha spiegato, comincerà qui, approvando una legge sulle banche che le costringa a separare le loro attività di credito dalle transazioni speculative. A nessuna banca francese verrà consentito di avere una filiale nei paradisi fiscali. I prodotti finanziari tossici, ovvero quelli che non sono collegati alle esigenze dell'economia reale, verranno semplicemente proibiti. Verranno eliminate le stock options. E i bonus verranno monitorati".

Pochi giorni dopo, dopo che le sue dichiarazioni avevano provocato un putiferio in ambienti finanziari, Francois Hollande ha dichiarato il 26 gennaio che le banche di deposito e le banche d'affari dovrebbero essere separate, ma restare nello stesso istituto, un sistema simile al "ring-fencing" britannico.

La retromarcia di Hollande ha provocato una reazione immediata di Jacques Cheminade: "Hollande dovrebbe sapere che se si lasciano sotto lo stesso tetto attività separate, si permette inevitabilmente l'incesto finanziario. E se ne diventa di fatto complici. E' quanto è accaduto negli Stati Uniti col disegno di legge Dodd-Frank, che in realtà è un formaggio svizzero che consente ogni tipo di esenzione ed appropriazione indebita a beneficio di Wall Street".

Cheminade ha criticato Hollande, attualmente il favorito nella corsa alla presidenza francese, per aver dichiarato che il suo "nemico non ha un nome, un volto ed un partito". In realtà, ha controbattuto Cheminade, l'avversario ha il nome ed il volto di Wall Street e della City di Londra ed ha anche un partito, composto da tutti quelli, a destra e sinistra, che sostengono questi interessi.

"Hollande ha permesso che gente di quel partito, con quella faccia, bisbigliasse al suo orecchio. E questo ha condotto alla sua scelta autodistruttiva, quattro giorni dopo il discorso apparentemente appassionato" contro la finanza speculativa. Il ricatto è stato fatto da personaggi come Baudoin Prot di BNP Paribas e René Ricol, commissario generale per gli investimenti pubblici, ed ancor più direttamente dal pensatoio Vigieco 2012, che recentemente ha invitato a Parigi John Vickers della Commissione Bancaria Indipendente britannica, a presentare il suo concetto di "ring-fencing". "Tutti questi finti amici gli hanno detto che la separazione tra banche commerciali e banche d'affari sarebbe incompatibile con la legge europea e con la gestione delle banche francesi".

In questo caso basti guardare a BNP Paribas. "Ha un rapporto del 3% tra il capitale netto e gli attivi, il che ne fa una rana gonfiata fino a diventare un toro, insieme alle banche francesi e britanniche che scommettono più di altre sui mercati, e vengono salvate dalla generosità della BCE, che elargisce loro crediti all'1% per 3 anni. Signor Hollande, è impossibile combattere a metà il mondo della finanza, così come è impossibile essere incinti a metà".

Quanto alle misure annunciate dal Presidente Sarkozy il 29 gennaio, Cheminade ha dichiarato allo Strategic Alert che la sua proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie è inutile, prima di tutto perché bisogna sradicare il vizio, non tassarlo, e in secondo luogo perché la Tobin Tax originale fu proposta per far fronte alla situazione di 20 anni fa, per ridurre le transazioni sui mercati finanziari, e non è quel toccasana che Sarkozy vuol far credere.

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