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Il futuro della Grecia sta nel ponte terrestre eurasiatico e nello sviluppo dell'Africa

22 febbraio 2012 (MoviSol) - Durante la sua webcast internazionale dell'11 febbraio, Helga Zepp-LaRouche ha illustrato una prospettiva decisamente ottimistica per la popolazione greca, rispondendo alla domanda di un docente di sociologia in una importante università ellenica che le ha chiesto quali alternative ci siano per la popolazione greca dopo anni di "quasi depressione".

Videoconferenza di Helga Zepp-LaRouche

La signora LaRouche ha risposto: "la Grecia non ha altra chance che abbandonare l'Euro e stabilire il controllo sovrano sulla propria valuta e la propria economia". A quel punto, con un nuovo sistema economico, il governo potrà negoziare nuovi trattati internazionali con Germania, Russia, Cina ed altri paesi che hanno interesse ad impedire la catastrofe in Grecia.

"Nessuna delle proposte provenienti dall'UE menziona la creazione di posti di lavoro o di industrie e ovviamente, se si spreme un limone, lo si può spremere fino a un certo punto, poi sarà spremuto! Se non si ricostruisce l'economia, non potrà mai funzionare!"

Quello che è necessario, ha sottolineato la signora LaRouche, "è una prospettiva di sviluppo, possibile solo nel contesto del ponte eurasiatico". Tutta la parte meridionale dell'Europa, parte della Turchia, Grecia, Cipro, Italia, Spagna e Portogallo, devono essere integrati nei corridoi di sviluppo infrastrutturale dell'Eurasia.

"La Grecia dovrebbe scegliere alcune industrie in cui ha l'ambizione di diventare l'avanguardia a livello mondiale ed offrire un incentivo per gli ingegneri disoccupati, che sono il 50%, affinché restino nel paese, creando posti di lavoro in queste industrie e richiamando in patria tutti i cervelli che hanno lasciato la Grecia perché non vedevano più un futuro". Il ponte terrestre eurasiatico, ha proseguita la signora LaRouche, si estende anche all'Africa attraverso l'Egitto e dalla Sicilia, tramite un tunnel sottomarino con la Tunisia, nonché al Marocco tramite lo stretto di Gibilterra. "In questo modo sarà possibile superare il sottosviluppo del Mezzogiorno. La Spagna, a parte la bolla immobiliare, non ha quasi più industria; lo stesso vale per il Portogallo, ma l'Europa meridionale sarà cruciale per un programma d'urto per lo sviluppo dell'Africa!".

Per la signora LaRouche, l'Europa non deve agire come un impero nel difendere la propria posizione. "Non deve usare i droni per tenere alla larga i profughi che scappano dalla fame e dalle epidemie in Africa. Se l'Europa deciderà di essere un'alleanza di repubbliche sovrane, potremmo far nostra la missione di sviluppare il continente africano. Oggi ci sono carestie nel Corno d'Africa, in Africa orientale, ed una nuova crisi minaccia 30 milioni di persone nella parte occidentale!".

In questo contesto la signora LaRouche ha ricordato il famoso Piano Oasi per lo sviluppo dell'Africa proposto da LaRouche nel 1975, l'unico modo per garantire la pace tra Israele e Palestina o per risolvere il problema dell'Afghanistan o del Pakistan "è considerare tutta la regione, dal Nord al Caucuso, fino a Iran, Iraq, gli stati del Golfo, Israele, l'Egitto. Si prende questa regione come un tutto e si procede con un programma di industrializzazione".

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