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Sul gravissimo errore del presidente Clinton di appoggiare l'olocausto nucleare perseguito da Obama

28 febbraio 2012 (MoviSol) - Mentre ciascuno di noi si occupa degli affari correnti, pochi di noi sanno che la lotta per la pace è una corsa contro il tempo. Senza gli sforzi del Gen. Martin Dempsey, Capo degli Stati Maggiori Riuniti degli Stati Uniti, e di un pugno di altri ufficiali americani preoccupati dei veri interessi della loro patria, gran parte della civiltà umana sarebbe già andata in fumo, per via di una guerra termonucleare.

Basta leggere un qualunque giornale per capire che il sistema finanziario internazionale è ormai fallito e in putrescenza. Non si tratta di una notizia inedita. Meno diffusa è, tuttavia, la consapevolezza che l'Impero Britannico, a fronte della bancarotta dell'intero sistema transatlantico, sta cercando di usare la minaccia di guerra termonucleare per indurre le nazioni della Russia e della Cina a rinunciare alla loro determinazione nell'assicurare la propria sovranità economica ed il proprio progresso. Se Russia e Cina continueranno a rifiutarsi di sottomettersi alle regole del gioco, Londra intende provocare un conflitto nucleare tra Mosca e Washington capace di estinguere la specie umana. Se il primo colpo fosse lanciato dagli Stati Uniti, la Russia e la Cina non avrebbero altra scelta che rispondere con tutto il loro arsenale. Proprio come ha implicitamente ammonito il Gen. Dampsey, questa successione di eventi implicherebbe la probabile estinzione della civiltà così come ci è nota. Si tratta di una verità che pochissime personalità, tra i cosiddetti leader politici e non, degli Stati Uniti, sono disposte ad affrontare. Come ha ammonito Lyndon LaRouche, le prossime elezioni del 4 marzo in Russia potrebbero costituire il pretesto, il grilletto, con cui far partire le prime testate nucleari, che colpirebbero senza preavviso.

Nonostante i tentativi dell'Impero Britannico di imporre un classico "cambiamento di regime" a Mosca, Vladimir Putin conserva la sua forza politica e ha resistito ad ogni macchinazione per farlo piegare. Ci sono state anche aperte minacce di morte, pubblicate sulla stampa internazionale: ad esempio, sulla rivista Foreign Policy, con il titolo "Putin è già morto". Oppure eloquenti dichiarazioni, come quella di Boris Berezovskij, secondo il quale a Putin spetterebbe "il trattamento Gheddafi".

La Russia, è bene ricordarlo, in aperto e fulgido contrasto con le altre nazioni europee ha sempre rifiutato di sottomettere la propria sovranità all'impero monetario di Londra, guidando invece, con aggressiva determinazione alcuni progetti scientifici e infrastrutturali condivisi con la Cina: costruzione di nuovi impianti nucleari, finanziamento della ricerca sulla fusione nucleare, esplorazione della regione artica e della Luna, tutti programmi banditi nella regione transatlantica col pretesto dell'ambientalismo.

Ma l'aspetto più pericoloso della situazione attuale è che il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è una marionetta omicida dell'Impero Britannico. Obama ha già dimostrato di essere un killer: basti pensare al precedente più clamoroso, l'assassinio a sangue freddo di Ghaddafi. Proprio come Hitler prima di lui, se non sarà destituito e sollevato del suo incarico, Obama eliminerà ogni oppositore. Chi sarà il prossimo a cadere sotto ai suoi colpi?

Non ci sarà speranza per gli Stati Uniti o per qualunque altra nazione del pianeta, se alla Presidenza sarà eletto uno dei quattro candidati repubblicani ora sul palcoscenico politico, oppure l'emulo dell'imperatore romano Nerone che, costituendosi a traditore degli Stati Uniti, si lascia controllare dall'Impero Britannico e non esita a ricorrere agli omocidii di massa.

Qualunque democratico che (ancora) sostenga la nuova candidatura di Obama deve essere malato di mente o – come l'ha posta Lyndon LaRouche recentemente – "un democratico che soffre della sindrome di scarsità di coraggio per la causa giusta", e questo in un momento di vera crisi esistenziale mondiale.

Considerate, ad esempio, l'ex presidente Bill Clinton, una persona molto intelligente e un tempo ispirata ad alti sentimenti di patriottismo. Ha commesso un gravissimo errore, capitolando e accodandosi a coloro che sostengono pubblicamente Obama. Si tratta di un errore che, se non verrà rettificato, potrebbe rivelarsi fatale per la nazione. Quali scuse può accampare? Potrebbe argomentare che i candidati repubblicani sono peggiori. Oppure, la scusa non dichiarata è la necessità di proteggere la moglie da futuri attacchi brutali da parte di Obama. Oppure, ancora, sta ancora tremando per gli attacchi personali che gli furono mossi (e quasi gli costarono la presidenza) quando tentò di fare qualcosa di grande: dare inizio ad un nuovo e giusto ordine economico mondiale. Comunque sia, nessuna delle scuse avrebbe un peso. La capitolazione dell'ex Presidente Clinton al Presidente Obama sta demoralizzando i democratici, soprattutto perché egli sostiene che essi debbano stringersi intorno al partito così com'è, anziché offrire loro una credibile alternativa al fantoccio imperiale. Il sostegno ad Obama potrebbe significare la morte di gran parte del popolo americano, ma Bill Clinton non sembra voler recedere.

Con una dichiarazione del 27 febbraio 2012, Lyndon LaRouche è stato categorico: "L'operazione Obama è cruciale per gettare gli Stati Uniti in un guerra globale termonucleare! Soltanto decidendoci a rimuovere Obama potremo salvare la nazione della distruzione. Dunque, chiunque sostenga Obama deve essere denunciato come un allocco, se non peggio. Se vogliamo essere seri, questa è la questione cruciale. Il Presidente Clinton ha commesso un errore gravissimo. Speriamo che lo corregga. La politica che ha adottato può tradursi nella morte della nazione".

 

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Sul gravissimo errore del Presidente Clinton di appoggiare l'olocausto nucleare perseguito dal Presidente Obama


 

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