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Fallito il summit centramericano per legalizzare la droga voluto da Londra

29 marzo 2012 (MoviSol) - Il vertice dei paesi centroamericani tenutosi il 24 marzo ad Antigua, in Guatemala, che avrebbe dovuto elaborare una posizione comune sulla legalizzazione della droga da presentare all'incontro di aprile del Vertice delle Americhe, si è rivelato un fiasco. Degli otto presidenti attesi, solo due, quelli di Costa Rica e Panama, si sono presentati. Gli altri hanno mandato dei rappresentanti.

Il Presidente guatemalteco Otto Perez Molina aveva organizzato per mesi il vertice e intendeva far approvare un piano di quattro punti che includeva la proposta di legalizzare la produzione e il trasporto di droga "sotto certe circostanze", e la richiesta di compensazioni dagli USA per i carichi di droga catturati. Ma tra le otto nazioni partecipanti non si è raggiunta una posizione unificata.

Il 29 febbraio il Gruppo Interparlamentare sulla Politica degli Stupefacenti del Parlamento Britannico, presieduto dalla famigerata baronessa Meacher (che è anche favorevole all'eutanasia) aveva appoggiato il piano di Molina affermando: "Solo tramite il dialogo e uno studio serio delle diverse politiche sugli stupefacenti e l'impegno a ridurre i terribili danni provocati dalle politiche attuali potrà esserci un progresso".

Ricordiamo che, come ha confermato l'Ufficio delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti e sul Crimine, il traffico di droga continua a rappresentare una fonte rilevante di liquidità per il sistema bancario internazionale, proprio come ai vecchi giorni dell'impero. L'ex capo di quell'ufficio, Antonio Maria Costa, parlando ad un dibattito sul web il 13 marzo, ha dichiarato che nel 150mo anniversario della Guerra dell'Oppio contro la Cina bisognerebbe "cessare tutte le guerre della droga" ma non la "guerra alla droga".

"Quando sento gli investitori in Europa e Nord America chiedere la legalizzazione della droga, coprendosi con la foglia di fico di una campagna per cessare la guerra alla droga, io rabbrividisco e dico: cessiamo tutte le guerre della droga, che siano esse combattute con fucili o con le bombe. L'avidità degli investitori può fare danni quanto i fucili della mafia".

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