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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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A un passo dalla guerra mondiale

8 settembre 2012 (MoviSol) - Tra il crollo del sistema finanziario nella regione transatlantica e il pericolo di guerra mondiale che proviene dal Medio Oriente, la situazione strategica non è mai stata così tesa. In effetti è in pericolo l'esistenza stessa della civiltà umana, come ha sottolineato Helga Zepp-LaRouche in un recente articolo. Esiste tuttavia un'alternativa che va attuata immediatamente.

Il pericolo acuto viene da coloro che ritengono che il sistema finanziario imperiale possa essere salvato stampando soldi col "quantitative easing", ovvero l'iperinflazione unita a una brutale austerità nei confronti della popolazione e provocando altre nuove guerre e conflitti.

In questo contesto, la situazione in tutto il Medio Oriente assomiglia sempre di più ai Balcani alla vigilia della prima Guerra mondiale, quando le ignare pedine locali vennero mosse sullo scacchiere mondiale da scacchisti imperiali, e fu sufficiente un colpo di pistola per dare il via ad una guerra mondiale. Nello stesso modo oggi alleanze complesse, accordi per il traffico di armi e giochi di potere in Medio Oriente sono solo elementi di una dinamica più generale, alimentata da strumenti politici quali il Presidente Obama, il Premier inglese Cameron, Tony Blair e François Hollande, e mirante a colpire Russia e Cina.

Nel caso della Siria, si sfrutta apertamente il pretesto delle armi chimiche per minacciare l'intervento militare diretto, mentre le forze speciali britanniche ed americane collaborano con gli estremisti salafiti finanziati dai sauditi e dal Qatar e con Al Qaeda ed il PKK per destituire Bashir al Assad. Allo stesso modo si parla di creare una "zona umanitaria protetta" all'interno della Siria o perfino una no-fly zone sul paese, entrambe impraticabili.

Voci più sane, tuttavia, in particolare tra i leader militari, si stanno levando per fermare questa follia. La più importante è quella del Generale Martin Dempsey, Capo degli Stati Maggiori Riuniti USA. Mentre era a Londra il 30 agosto per le Paralimpiadi, ha fatto il commento pubblico più forte finora, disapprovando chiaramente la politica di Obama. Infatti, il quotidiano Independent ha titolato: "Obama si sbaglia sull'intervento in Siria, dichiara generale ad alto livello". Una no-fly zone, sottolinea Dempsey, dovrebbe essere imposta dalla NATO e qualsiasi "attività più ampia" all'interno della Siria dovrebbe essere discussa all'interno dell'Alleanza e non compiuta da paesi individuali.

Dal suo punto di vista lo scenario peggiore sarebbe un fallimento dello stato in Siria, con la presa di potere dei jihadisti e delle forze di Al Qaeda, forze che attualmente godono del sostegno di Stati Uniti, Regno Unito e Francia.

Il Generale Dempsey ha colto l'occasione della sua visita a Londra, dove ha avuto discussioni con leader militari britannici, anche per mandare un forte avvertimento a Israele a non condurre un attacco contro l'Iran, proprio mentre il Premier Nethanyahu sta promuovendo tale intervento. Dempsey ha ribadito che un attacco israeliano potrebbe rinviare il programma nucleare iraniano ma non distruggerlo, aggiungendo che sarebbero più efficaci le sanzioni.

In entrambi i casi, Siria e Iran, il Capo degli Stati Maggiori Riuniti USA prende chiaramente le distanze dalla politica di provocazioni contro Russia e Cina seguita dalla Casa Bianca.

Anche il suo predecessore Colin Powell, ora in congedo, ha preso le distanze dalla politica di Obama, e ancor più chiaramente. In un'intervista del 26 agosto alla CNN, Powell, che era Segretario di Stato quando George W. Bush lanciò l'invasione dell'Iraq e poi se ne pentì amaramente, ha messo in guardia da una no-fly zone e da qualsiasi forma di intervento militare in Siria o in Iran, dichiarando che la chiave per giungere ad una soluzione della questione nucleare in Iran sta nei colloqui e che i dirigenti di Teheran sono "razionali". E' importante anche che Powell sostenga che la Russia non sia un "nemico geostrategico" e non lo sarà, sostenendo così gli sforzi di vari leader militari russi ed americani che stanno lavorando ad una politica comune per evitare la guerra.

Come ha scritto Helga Zepp-LaRouche nel suo articolo del 31 agosto (vedi qui), l'arsenale militare, che include armi termonucleari, stazionato attualmente in Medio Oriente o nelle vicinanze, è più che sufficiente a spazzar via l'intero genere umano. E uno scontro con Russia e Cina sulla Siria o l'Iran potrebbe condurre all'uso di armi termonucleari.

E' quindi della massima urgenza comprendere il pericolo ed agire immediatamente, anche con una mobilitazione di massa a favore dell'alternativa offerta dal movimento di LaRouche.

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