Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Inizia un autunno molto caldo nel Sud Europa

27 settembre 2012 (MoviSol) - Il processo di sciopero di massa contro la brutale politica di austerità della Troika (Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale) è iniziato con manifestazioni in Portogallo, Spagna e Grecia a livelli senza precedenti, a cui si è unito anche l’esercito e le forze di sicurezza.

Il 15 settembre in Portogallo centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in 30 città, in quelle che sono le più grosse manifestazioni dal rovesciamento della dittatura nel 1974. Solo a Lisbona c'erano centomila persone. Organizzati via internet sul tema "Vaff.. la Troika: rivogliamo le nostre vite ", i dimostranti hanno chiesto le dimissioni del governo con cartelli quali "fermiamo il governo prima che fermi il paese", e la frase preferita rivolta al Primo Ministro che aveva invitato i disoccupati ad emigrare all’estero: "Questo è il nostro paese: emigra tu!", e via dicendo. A Lisbona, i manifestanti sono sfilati di fronte alla sede del FMI gridando "Fuori di qui! FMI significa fame e miseria". Un dimostrante si è dato fuoco per protesta. Queste manifestazioni sono solo l’inizio di un autunno caldo. Durante la settimana, le principali confederazioni sindacali portoghesi hanno annunciato che stanno preparando piani per azioni di massa e scioperi generali in ottobre.

Autunno molto caldo in Sud Europa

Sempre il 15 settembre centinaia di migliaia di persone in Spagna hanno partecipato ad una "marcia su Madrid " indetta da 900 sigle sindacali contro la brutale politica di austerità del governo, che taglierà altri 100.000 posti di lavoro solo nel settore dell’istruzione. La disoccupazione spagnola è attualmente al 25,1%, e quella giovanile ha raggiunto la cifra astronomica del 53%.

La settimana prima 1,5 milioni di spagnoli avevano manifestato nella provincia della Catalogna, esigendo l’indipendenza nello sforzo disperato di fuggire dall’austerità del governo centrale, che minaccia anche l’unità e l’integrità nazionale della Spagna.

In Grecia, gli scioperi e le manifestazioni sono proseguiti per tutto il mese di settembre. Medici, farmacisti, lavoratori delle ferrovie, della metro e tassisti sono entrati in sciopero. Migliaia di poliziotti, guardie costiere e vigili del fuoco hanno tenuto una manifestazione molto rumorosa di fronte al Ministero delle Finanze, seguita da manifestazioni simili da parte di ufficiali dell’esercito e della marina. I due principali sindacati per i lavoratori del settore pubblico e privato hanno annunciato uno sciopero generale il 26 settembre, ed una manifestazione di massa in Piazza della Costituzione, di fronte al Parlamento. Aderiranno anche i movimenti sociali.

Comprendendo che la politica UE costituisce ormai una minaccia esistenziale alla loro nazione, protestano anche gli ufficiali dell’esercito in Portogallo e Spagna. L’Associazione degli Ufficiali delle Forze Armate (AOFA) del Portogallo ha emesso il 7 settembre una dichiarazione "di sostegno incondizionato ai cittadini" ed al loro diritto di protesta contro "i terribili sacrifici imposti loro" da una classe politica che insiste nell’attenersi ad una politica fallimentare. La dichiarazione, sottoscritta dal Col. Manuel Martins Pereira Cracel e pubblicata sul suo sito, è stata ripresa da numerosi blog militari e di sicurezza anche in altri paesi, inclusa la Grecia.

La dichiarazione dell’AOFA è stata stilata di concerto con l’Associazione Unificata degli Ufficiali dell’Esercito Spagnolo (AUME), che ne ha emessa una simile in cui dichiara che i militari dovrebbero essere solidali con la società civile, e dovrebbero allacciare contatti con altre associazioni militari nei paesi del Mediterraneo.

Riflettendo sul timore che i militari possano essere dispiegati contro la popolazione, la dichiarazione dell’AOFA afferma che “non accetterà mai l’uso della repressione contro i cittadini che ha giurato di difendere".

Sostieni il Movimento di Lyndon LaRouche in Italia


[inizio pagina]