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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Cheminade si toglie i guanti con Hollande

18 ottobre 2012 (MoviSol) - Un anno fa, Jacques Cheminade lanciò la sua candidatura presidenziale al congresso annuale di Solidarité et Progres. Al congresso di quest'anno, tenutosi il 13 ottobre, l'ex candidato ha fatto il punto della sua campagna. Ci troviamo ad un bivio, ha detto, con l'oligarchia in crisi. Questo offre dei pericoli terribili, ma allo stesso tempo apre delle grandi opportunità che attivisti, sostenitori e amici dovrebbero aiutarci a cogliere, ha affermato.

Il nuovo presidente francese François Hollande ha rinnegato le promesse ed è capitolato all'oligarchia, provocando un crescente senso di impotenza nella popolazione. Cheminade ha offerto quattro esempi impressionanti di come il governo abbia svenduto gli interessi nazionali: l'approvazione del Patto Fiscale senza nemmeno considerare le misure "vigorose" di crescita che Hollande aveva richiesto in campagna elettorale; il voltafaccia sulla separazione bancaria, consumato l'8 ottobre con l'annuncio da parte del ministro del Tesoro Moscovici che le banche universali non hanno nulla da temere perché non ci sarà nessuna separazione netta; l'adesione al gioco coloniale britannico con la richiesta di intervento militare in Mali e con la continuazione del riarmo e dell'addestramento dei ribelli in Siria; infine, il progetto di fusione tra EADS e BAE, che avrebbe di fatto consegnato la produzione militare francese nelle mani di Londra, fallito solo a causa del No di Berlino.

Cheminade ha confutato le argomentazioni di Moscovici, secondo cui le banche francesi avrebbero sopportato la crisi meglio di altre. La contabilità torna, ha spiegato Cheminade, perché le banche contano centinaia e persino migliaia di miliardi di attivi che non esistono. In realtà esse sono sovradimensionate e in bancarotta. Le quattro principali banche hanno attivi che nominalmente ammontano al 340% del PIL. Negli Stati Uniti, covo di finanza allegra, essi ammontano "solo" al 60%. Non c'è modo di proteggere quegli "attivi" nella loro forma attuale. Il rapporto capitale/attivi è superiore a quello di Lehman Brothers alla vigilia del crac!

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