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Stati Uniti: cresce il sostegno bipartisan alla legge Glass-Steagall, ma Obama dice no

31 ottobre 2012 (MoviSol) - Barack Obama si è pronunciato apertamente contro la separazione bancaria in un'intervista alla rivista Rolling Stone del 25 ottobre. Dopo aver difeso la cosiddetta riforma finanziaria che ha imposto al Congresso (con la legge Dodd-Frank), Obama ha sentenziato "non c'è alcuna prova che il ripristino della Glass-Steagall cambierebbe in qualche modo la dinamica", usando la logora e falsa argomentazione che non avrebbe impedito il fallimento di Lehman Brothers e AIG. "Il problema nel settore finanziario odierno non può essere risolto imponendo nuovamente modelli creati negli anni Trenta", ha detto testualmente l'inquilino della Casa Bianca.

Finalmente Obama ha risposto ai milioni di americani che chiedono la separazione bancaria, e si è messo anche questa volta dalla parte di Wall Street.

* Il 18 ottobre il rinomato economista Robert Reich aveva fatto appello a Obama affinché separasse le più grosse banche americane e ripristinasse la legge Glass- Steagall, suggerendo che questo sarebbe un buon modo per "chiamare il bluff" di Mitt Romney. Anche se l'ex ministro del Lavoro di Clinton attacca Romney come candidato di Wall Street, egli è perfettamente consapevole del fatto che è stato Obama ad impedire il ripristino della legge Glass-Steagall, ad imporre i salvataggi bancari di Wall Street e la legge Dodd-Frank, che mantiene il sistema del "too big to fail".

È vero che Mitt Romney non ha sostenuto la legge Glass-Steagall, ma è anche vero che si tratta di una proposta bipartisan, sostenuta da numerosi repubblicani in posizioni altolocate, tra cui l'ex presidente della Federal Reserve Thomas Hoenig, l'ex ministro del Tesoro James Baker, l'ex amministratore delegato di Citigroup Sandy Weill ed il Senatore John McCain.

Per questo motivo, qualcuno sostiene che Reich abbia parlato a suocera perché nuora intenda.

A questo proposito, Lyndon LaRouche ha scritto recentemente, in un lungo articolo, che un Presidente Romney sarebbe tollerabile "se il lato da businessman della sua natura fosse subordinato alle implicazioni della legge Glass-Steagall originale. Senza questa legge, gli Stati Uniti sono destinati a crollare".

* Durante una conferenza al Woodrow Wilson Center a Washington il 23 ottobre, un giornalista dell'EIR ha chiesto della pertinenza della Glass-Steagall a James Baker III, ex ministro del Tesoro sotto Reagan (1985-1988) e segretario di Stato sotto George H.W. Bush (1989-1992). Il nostro corrispondente ha chiesto se una eventuale amministrazione Romney sarebbe a favore del ripristino della legge, magari con sostegno bipartisan, per "rimettere in sesto l'economia".

Baker ha risposto ricordando che tale legge proibirebbe alle banche d'affari le attività commerciali e viceversa. "Non credo che Romney sarebbe a favore della Glass-Steagall", ha detto. "Ma il suo ripristino sarebbe un'ottima idea. Quando ero ministro del Tesoro, operavamo sotto Glass-Steagall. Oggi è invece in vigore il principio del 'Too big to fail', e potrà succedere nuovamente che siano i contribuenti a pagare il conto".

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