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La Corte dei Conti greca: l'austerità vìola la costituzione

10 novembre 2012 (MoviSol) - Il 31 ottobre la Corte dei Conti ellenica ha dichiarato "incostituzionali" i tagli alle pensioni, l'eliminazione della tredicesima, delle vacanze pagate e dei sussidi ai lavoratori stagionali oltre che l'aumento dell'età minima per aver diritto alla pensione sociale.

La maggioranza dei 30 giudici, che esamina i testi di legge prima che giungano in Parlamento, ha decretato che le misure sono contrarie agli art. 2, 4, 22 e 25 della Costituzione, in quanto confliggono con l'obbligo costituzionale di rispettare e proteggere la dignità umana, i principii di equità, proporzionalità e la protezione del lavoro.

Mentre la sentenza non è vincolante per il governo, essa apre la strada ai ricorsi. È la prima sentenza della Corte dei Conti dalla firma del memorandum con l'UE, e precede di una settimana il voto al Parlamento. Essa viene anche in soccorso delle argomentazioni del più famoso esperto costituzionale greco, il prof. George Kassimatis, delle opposizioni parlamentari e dei sindacati. Quest'ultimi hanno annunciato un altro sciopero generale di 48 ore il 6 e 7 novembre.

Nella settimana del 21 ottobre il condirettore dello Strategic Alert Dean Andromidas ha compiuto una visita in Grecia, incontrando leader politici, economisti, funzionari di governo, giornalisti e militari. Ha riscontrato un enorme interesse sull'analisi strategica della nostra newsletter, come pure sulle soluzioni alla crisi come separazione bancaria e programma di sviluppo per il Mediterraneo.

Andromidas ha avuto l'opportunità di incontrare il leader della "banda della dracma", l'economista ed ex parlamentare Theodore Katsanevas, uno dei principali sostenitori del ritorno alla sovranità monetaria. "Questo è il periodo peggiore per la Grecia. È come se fossimo nuovamente occupati dai tedeschi", ha detto, aggiungendo che chi critica l'euro viene bersagliato dai media e dalla classe politica, descritto come un pazzo o come un mafioso con capitali all'estero, pronto a comprarsi mezza Grecia nel caso di un ritorno alla dracma e alla conseguente svalutazione. L'ultimo libro di Katsaneva sull'uscita dall'euro ha venduto 5.000 copie il giorno in cui è uscito in libreria.

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