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Hollande applica la terapia d'urto à la française

23 novembre 2012 (MoviSol) - Con gli indici di approvazione di François Hollande che crollano più rapidamente di qualunque altro Presidente dalla Quinta Repubblica, il governo francese ha annunciato la propria decisione di reindustrializzare il paese, ponendo grande enfasi sulla ricerca e sviluppo e le alte tecnologie. Suona promettente, ma sfortunatamente, come molte altre promesse di Hollande, nel pacchetto c'è poca industria e molti tagli alla spesa ed altra austerità.

Alla fine il primo ministro Jean-Marc Ayrault ha accettato quasi tutti i punti del "patto per la competitività dell'industria francese" preparati dall'industriale Louis Gallois e presentati il 5 novembre. La principale misura proposta è un credito fiscale alle imprese di 20 miliardi di euro tra il 2013 ed il 2015, nella forma di minori contributi sulla fascia salariale fino a 2.5 volte il salario minimo. Secondo Ayrault, questo dovrebbe ridurre i costi del lavoro del 6% in quella fascia e generare dai 300,000 ai 400,000 posti di lavoro entro il 2017.

Al contempo l'IVA aumenterà dal 19,6 al 20%, e dal 7 al 10% per i ristoranti e gli alberghi, anche se scenderà dal 5,5 al 5% sui generi di base. Questi aumenti, che entreranno in vigore il primo gennaio 2014, uniti ad una tassa ecologica dal 2016, dovrebbero portare nelle casse dello stato la metà dei 20 miliardi previsti per le imprese. Gli altri 10 miliardi dovrebbero venire da tagli alla spesa pubblica.

Il problema è che le imprese non hanno alcun obbligo una volta ottenuti i risparmi. Ayrault sostiene che visto che la riduzione dei costi si applica solo a posti di lavoro poco remunerati, i fondi andranno automaticamente al 25% delle industrie francesi. Ma anche se così sarà, nessuno obbliga le imprese ed i servizi industriali ad investire soldi nella creazione di posti di lavoro. Potrebbero decidere di usarli per la speculazione.

Di nuovo, sia Ayrault che il rapporto Gallois sottolineano la necessità di investire nell'alta tecnologia come volano per l'industria francese, ma se ciò non viene incoraggiato da un'attiva politica dirigistica, è improbabile che le imprese prendano la decisione di fare investimenti a lungo termine in un quadro dominato dall'incertezza.

È evidente che tali investimenti siano necessari. La condizione dell'industria francese, evidenziata dal rapporto Gallois, è disastrosa. L'industria è solo il 12,5% del PIL, mentre era il18% nel 2000, e la Francia è al 15esimo posto nei paesi dell'eurozona, ben dopo Italia, Svezia e Germania.

I margini di profitto dell'industria si sono ridotti, così come l'autofinanziamento. La produttività oraria, anche se resta alta, non è aumentata negli ultimi dieci anni, perchè le macchine utensili, la tecnologia digitale e la robotica non sono al passo. Italia e Germania hanno rispettivamente due e cinque volte più robot industriali della Francia. Nel settore sanitario, in cui un tempo era all'avanguardia, la Francia usa meno macchine a risonanza magnetica della Spagna. Gli unici settori in cui il paese resta avanti sono i beni di lusso, l'aeronautica, l'energia nucleare, la farmaceutica e la produzione agricola e alimentare.

E mentre l'economia reale è stata duramente colpita, fioriscono i servizi bancari. Le compagnie di assicurazione avevano un pool di 1.680 miliardi di Euro, ma di questa somma solo 110 miliardi, o il 15%, sono stati investiti in società francesi non finanziarie. Le principali banche sono tra le più esposte e vulnerabili.

Questo potrebbe spiegare perchè François Hollande abbia rinnovato la sua promessa di procedere con la separazione bancaria. Il ministro delle Finanze Pierre Moscovici ha dichiarato che il governo adotterà una "rigida" riforma bancaria, oggetto di titoloni sulla stampa europea. In realtà, dopo le pressioni della lobby bancaria, tale riforma risulta ancor più debole delle raccomandazioni fatte dal gruppo Liikanen nell'Unione Europea, con l'aggiunta di un pizzico di Volcker rule, e ben lontana dalla separazione bancaria prevista dalla legge Glass-Steagall di Roosevelt nel 1933.

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