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Il 2013 dovrà essere l'anno in cui passò la Glass-Steagall!

2 gennaio 2013 (MoviSol) - L'anno che ci lasciamo alle spalle avrebbe potuto essere "l'Anno della Glass-Steagall". Ci fosse stato qualcun altro al posto di Barack Obama forse saremmo oggi in una situazione completamente diversa, senza più la montagna di debito tossico che strangola l'economia mondiale – eliminata con il ritiro delle garanzie attraverso la separazione bancaria – e la strada aperta per politiche di sviluppo.

Ciò non è stato. Tuttavia, il 2012 è stato un anno di svolta perché il tema della Glass-Steagall si è imposto. Mentre un anno fa il movimento di LaRouche era quasi solo nel mondo a battersi, questa riforma è oggi al centro del dibattito in tutti i paesi del G-8. Si iniziò il 2012 con la campagna di Jacques Cheminade alle Presidenziali francesi e la proposta di legge di Oskar Peterlini al Senato italiano, riverberate nelle promesse elettorali di Francois Hollande e in altre iniziative di legge nel Parlamento italiano (Tremonti, Lega Nord).

Poi, in maggio ci fu il primo di una serie di scandali finanziari che nel corso dell'anno hanno a più riprese evidenziato l'urgenza della riforma: JP Morgan annunciò due miliardi di dollari di perdite in scommesse derivate. Lo shock spinse la famosa professoressa Elizabeth Warren, che ora è stata eletta al Congresso, a iniziare la propria campagna per la Glass-Steagall, che in pochi giorni raccolse oltre 100,000 firme online. Allo stesso tempo, le firme in calce alla proposta di legge di Marcy Kaptur superarono la soglia 70. La vittoria della "LaRouche democrat" Kesha Rogers alle primarie del Texas il 29 maggio fu un altro forte segnale dalla base del Partito Democratico a favore della separazione.

Il 19 giugno Helga Zepp-LaRouche e Jacques Cheminade pubblicarono un "Appello ai governi e ai parlamenti per una Glass-Steagall ora".

Il secondo scandalo finanziario, quello della manipolazione del Libor/Euribor da parte delle grandi banche, mostrò come fosse marcio l'intero sistema finanziario. Sull'onda dello sdegno universale, il 4 luglio un editoriale del Financial Times segnò una grande svolta politica in Gran Bretagna. Il quotidiano annunciò di aver abbandonato l'idea delle riforme all'acqua di rose e di considerare solo una vera separazione bancaria, alla Glass-Steagall, come una riforma seria. La svolta del FT rifletteva, come in seguitò è risultato evidente, una politica condivisa da parte dell'establishment politico e dalla Bank of England, contro la City di Londra e lo stesso governo Cameron.

Il 17 luglio ci fu il terzo shock: una Commissione del Senato USA pubblicò un rapporto rivelando che la banca HSBC (la famosa Hong Kong and Shangai Banking Corporation della Guerra dell'Oppio) aveva riciclato almeno 7 miliardi di narcodollari (il caso finì con un concordato per 2 miliardi a dicembre).

Il momento non era mai stato così favorevole per fare pulizia nel marcio sistema finanziario. Se il Presidente degli Stati Uniti avesse ascoltato l'opinione pubblica e sostenuto le proposte di leggi già esistenti per reintrodurre Glass-Steagall, questa sarebbe passata al Congresso nel giro di poche ore. Invece, l'amministrazione Obama bloccò ogni azione. Invano Andrew Haldane, della Bank of England, portò il dibattito al meeting annuale delle banche centrali a Jackson Hole, in Wyoming, col suo ormai famoso discorso su "Il cane e il biscotto".

Come reagì l'Unione Europea? Il gruppo di "esperti" guidato dal banchiere centrale Erkki Liikanen pubblicò il suo rapporto all'inizio di ottobre, respingendo la Glass-Steagall e invece proponendo una falsa separazione sotto la stessa holding.

Subito dopo, Obama chiarì definitivamente la sua posizione. In un'intervista a Rolling Stone (25 ottobre) egli ripeté la nota cantilena di Wall Street: la Glass-Steagall non avrebbe impedito la bancarotta di Lehman Brothers. Giusto Mr. President, ma avrebbe impedito quella delle famiglie americane e dell'economia produttiva!

La degenerazione della politica di partito condusse alla rielezione di quest'uomo il 6 novembre, una brutta notizia per la pace e per il bene comune.

Tuttavia, il senso dell'urgenza di una svolta è cresciuto sia nella popolazione che negli strati dirigenti. In Gran Bretagna, un sondaggio pubblicato dal Financial Times il 28 dicembre ha rivelato l'esistenza di una maggioranza di 3 a 2 a favore della Glass-Steagall nel Parlamento britannico. E al Congresso USA sono stati eletti una serie di deputati e senatori che hanno condotto una campagna per il ritorno alla separazione bancaria.

Che il 2013 sia l'anno in cui passò la Glass-Steagall!

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