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Alla vigilia di una possibile svolta sulla Glass-Steagall

23 gennaio 2013 (MoviSol) - Continua nel mondo transatlantico il dibattito sulla separazione bancaria, alimentato da un'intensa mobilitazione del movimento di Lyndon LaRouche, che è cautamente ottimista sulla possibilità di far adottare la legge nelle prossime settimane. "Ormai il genio è fuori dalla bottiglia, le banche stanno per fare un capitombolo e non si possono più fare compromessi su questo", ha dichiarato il 17 gennaio. "Ciò che proponiamo è l'unica soluzione".

In molti paesi europei i movimenti legati a LaRouche stanno prendendo contatto con i parlamentari, sollecitandoli a muoversi per tutelare il bene comune e mettere fine al salvataggio dei titoli tossici delle banche. L'ammissione dell'economista capo del FMI Blanchard che il Fondo aveva sottovalutato gli effetti dell'austerità genocida imposta alla Grecia ed altri paesi UE conferisce un maggiore senso di urgenza a questa campagna.

Negli Stati Uniti, dove il LaRouche Political Action Committee è alla guida della campagna per la legge Glass-Steagall, sollecitando il sostegno popolare e quello di politici a livello locale, le cose si muovono rapidamente. Cresce la rivolta tra i rappresentanti delle banche locali e all'interno della stessa Federal Reserve, contro la politica di "quantitative easing" di Ben Bernanke.

Il disegno di legge Kaptur-Jones alla Camera (HR 129), che contiene tutte le caratteristiche della legge Glass-Steagall originale, è stato sostenuto anche dal congressista del Maine Michael Michaud. Ora che i congressisti sono tornati a Washington, sono attesi altri firmatari. In quattro parlamenti statali (Kentucky, Virginia, Montana, Rhode Island), sono state presentate delle mozioni che chiedono al Congresso di adottare la legge HR 129.

La stampa ha dato spazio a numerosi interventi a favore del ripristino della legge Glass-Steagall e di regolamentazioni più rigide delle banche, molti dei quali da parte di esponenti del settore finanziario.

Thomas M. Hoenig, vicepresidente della Federal Deposit Insurance Corporation ed ex governatore della Federal Reserve di Kansas City , è da tempo un fervente sostenitore della legge Glass-Steagall. In un articolo del 17 gennaio sulla newsletter American Banker, lancia un appello per eliminare ogni garanzia federale alle attività non bancarie, in quanto senza tali garanzie le banche più grosse verranno drasticamente ridotte, poiché gli investitori chiedono titoli più sicuri.

Hoenig scrive: "Per decenni venne compreso e praticato il principio del sussidio limitato. La legge Glass-Steagall teneva separate le banche commerciali e le garanzie dello stato dalle banche d'affari e dalle attività intermediarie e di trading. Ed altrettanto importante è il fatto che le banche d'affari erano tenute separate dal sistema di pagamenti e dal finanziamento delle loro attività con depositi garantiti".

In una mossa coordinata, il presidente della Federal Reserve di Dallas Richard W. Fisher, parlando a Washington, ha chiesto di porre fine alle tutele per le banche "Too Big to Fail" (troppo grosse per fallire). La sua proposta è una sorta di separazione bancaria in stile Glass-Steagall, anche se non esplicitamente. "Solo le ridimensionate banche commerciali, e non le filiali ombra o le consociate, beneficerebbero del fondo di garanzia del governo e dell'accesso allo sportello di sconto della Federal Reserve".

Fisher propone inoltre che i clienti o creditori delle consociate bancarie ombra firmino una dichiarazione che riconosce lo status non tutelato della loro entità.

In commenti successivi, Fisher ha detto di essere stato contattato da parlamentari sia democratici che repubblicani pronti a sostenere tale provvedimento di legge.

Il fermento negli Stati Uniti è stato sottolineato dal Daily Telegraph del 12 gennaio, in un articolo di Liam Halligan, fautore della legge Glass-Steagall da molto tempo, il primo in Europa, al di fuori del movimento di LaRouche, a parlare della legge H.R. 129, e del sostegno bipartisan di cui gode. Halligan scrive che cresce la consapevolezza che la cosiddetta Volcker Rule non è seria, e che "I repubblicani della Commissione Finanze e Bancaria al Senato prospettano anche l'idea che una separazione netta in stile Glass-Steagall sia preferibile alla sbornia di disposizioni previste dalla legge Dodd-Frank".

È indicativo il sostegno al ripristino della legge Glass-Steagall pubblicato sulla rivista economica Forbes da parte di Larry Doyle, ex National sales manager di prodotti cartolarizzati alla JP Morgan Chase, ed indirettamente da parte di Barry Eichengreen, ex funzionario del FMI ed attualmente docente di economia.

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