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Draghi sotto accusa per il caso MPS

7 febbraio 2013 (MoviSol) - Il ruolo di Mario Draghi come supervisore bancario all'epoca dei bilanci falsificati dal Monte dei Paschi sta offrendo un comun denominatore a diverse forze che, già contrarie alla politica del salvataggio dell'Euro "a tutti i costi", vedrebbero con favore un ricambio precoce alla BCE.

Le accuse rivolte a Draghi in Italia nell'ambito del dibattito politico/elettorale e le inchieste della magistratura hanno avuto grande risonanza sui media europei, come mostra un articolo della Reuters del 31 gennaio. L'articolo solleva dubbi sulla credibilità di Draghi nel momento in cui si appresta a divenire il supervisore unico delle banche europee, se va in porto l'Unione Bancaria agognata dalla BCE e dalla Commissione UE.

L'articolo della Reuters menziona un'interrogazione rivolta alla Commissione UE dall'Europarlamentare leghista Mario Borghezio, in cui si sottolinea proprio quel problema e si mette in evidenza anche il fatto che quando Antonveneta fu venduta ad ABN, advisor di Antonveneta fosse Goldman Sachs e il responsabile europeo di GS fosse proprio Draghi. L'articolo menziona anche le ripetute accuse rivolte alla vigilanza di Bankitalia sotto la gestione Draghi dall'Ex-ministro Giulio Tremonti.

"Per ora – conclude Reuters – "Tremonti e Borghezio sono eccezioni, perché pochi sono i politici che vedono vantaggi nell'attaccare il ruolo super partes della BCE, che ha acquistato (sic) titoli di stato italiani aiutando il paese a salvarsi dalla bancarotta. Ma dopo un trionfale 2012, in cui ha riscosso molti apprezzamenti per come ha affrontato la crisi del debito dell'Eurozona, Monte dei Paschi sta portando a Draghi un anno nuovo scomodo".

Il quotidiano tedesco Die Welt si è spinto fino a scrivere che MPS "potrebbe costare il posto a Draghi".

Il partito filo-Draghi sembra seriamente spaventato da questa possibilità, a giudicare dalla reazione. Nel giro di pochi giorni si sono mobilitati governi e media, dalla cancelleria di Berlino che ha espresso rinnovata fiducia a Draghi come governatore della BCE, al Washington Post, che ha pubblicato un articolo celebrativo sul "Salvatore dell'Europa" il 3 febbraio. Per non parlare dell'ottimo Presidente Napolitano, che ha indirettamente accusato procure e media di danneggiare l'interesse nazionale con i riflettori puntati su Via Nazionale.

Ma proprio Via Nazionale si è data la zappa sui piedi quando ha rivelato di aver chiesto le dimissioni di Giuseppe Mussari nel 2011 proprio perché si era accorta della contabilità falsa di MPS. Ma allora perché non ha trasmesso gli atti alla procura?

Se la giustizia farà il suo corso e nessuno sarà considerato "too big to jail", ne vedremo delle belle.

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