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"La Grecia rischia la crisi umanitaria"

15 febbraio 2013 (MoviSol) - Sta facendo il giro del mondo la notizia della catastrofe umanitaria che ha colpito la Grecia. La giornalista greca Alex Pilitaki ha descritto sul quotidiano britannico The Guardian la portata della catastrofe e il fatto che essa sia il risultato diretto della politica di austerità e salvataggi bancari dell’Unione Europea. Politaki denuncia inoltre l'ovvio blackout sulle condizioni catastrofiche in cui versa la Grecia.

La situazione attuale, scrive, mette in evidenza la "falsa sicurezza offerta dalle istituzioni e dai meccanismi dell’UE", sottolineando che, perfino sulla base dei criteri che l'UE s'è data, il paese è sprofondato nella povertà. Nel 2011 il 31,4% della popolazione, 3,4 milioni di persone, aveva un reddito inferiore del 60% al reddito medio nazionale; il 27,3% della popolazione (1,3 milioni di persone) era a rischio povertà. Non sono stati ancora divulgati i dati del 2012, che sono sicuramente molto peggiori dell’anno precedente, e nel 2012 la situazione continuerà a peggiorare.

Oltre l’11% della popolazione vive "in condizioni di gravi privazioni materiali" e nell’ottobre 2012 il tasso di disoccupazione per la popolazione adulta era del 26,8%. Questo non include i proprietari di piccoli esercizi e negozi che sono andati in bancarotta o hanno chiuso i battenti, coinvolgendo il 13% della forza lavoro. Il numero dei senzatetto è arrivato a 40.000, il 60% di coloro che usufruiscono di servizi medici forniti da ONG, un tempo riservati ai rifugiati e agli immigrati, è costituito di greci, ormai. Proliferano le mense per i poveri, con la Chiesa greca che fornisce oltre 250.000 pasti al giorno. Stando ad un recente decreto del governo, le razioni municipali verranno aumentate, per rispondere all'esplosione di casi di svenimento di bambini malnutriti durante le ore di lezione, a scuola.

Politaki afferma che, visto che né Bruxelles né Atene sono disposti ad ammettere l’esistenza di una crisi umanitaria, sarà "la comunità umanitaria internazionale a dover rispondere con urgenza".

C’è un chiaro tentativo di nascondere il disastro. Stando ad un articolo di keeptalkinggreece.com, la Commissione Greca per la Radio e la Televisione (ESR) ha intimato alle stazioni televisive di non mostrare immagini di senzatetto o di poveri, sostenendo che questo violerebbe la loro privacy. Il proprietario di Real News Nikos Chatzinikolaou ha definito questa decisione "una vera e propria censura" chiedendo sarcasticamente alla ESR di definire il termine "miseria".

"Le immagini di persone in fila per un pasto gratis indicano la miseria? I media hanno il permesso di mandarle in onda o no? E’ consentito mostrare persone che cercano del cibo nella spazzatura? Sta alla ESR di definire che cosa possiamo mostrare e che cosa no. E inoltre la ESR deve spiegare i motivi di tale decisione. E’ consentito menzionare il fatto che 3.000 persone si sono suicidate, oppure no?"

Dimitris Galanis del quotidiano To Vima si aspetta che la prossima decisione della ESR sia quella di bandire i dati sul tasso di disoccupazione o le notizie relative alle persone che si suicidano per problemi economici. "I resoconti della stampa indicano che questa decisione è stata presa dopo l’intervento del governo. Ovviamente, è difficile confermare questa informazione. Tuttavia, se questo è vero, ci si chiede se la ESR possa ancora definirsi una autorità indipendente".

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