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MoviSol a Medolla: separazione bancaria, ricostruzione e ripresa economica
ovvero
Il ruolo dell'individuo
nell'innesco di un Nuovo Rinascimento

8 marzo 2013 (MoviSol) – Il 6 marzo ha avuto luogo a Medolla, paese colpito dal terremoto del maggio scorso, un incontro di coordinamento tra osservatori e sostenitori locali del nostro movimento.

Dopo gli interventi di Flavio Tabanelli, Liliana Gorini e Harley Schlanger, rispettivamente responsabile per MoviSol in Emilia Romagna, presidente di MoviSol e portavoce di Lyndon LaRouche negli stati occidentali degli Stati Uniti, i presenti hanno colloquiato delle misure più appropriate per rispondere alla crisi strategica ed epocale in cui viviamo, ma anche di come ciascun cittadino dovrebbe contribuire a questa sorta di Nuovo Rinascimento.

Tabanelli ha introdotto gli altri due ospiti, reduci da un'analoga conferenza organizzata nella Repubblica di San Marino, ricordando le sue manifestazioni pubbliche, successive al terremoto, in favore della separazione bancaria e della costituzione di un nuovo sistema di credito produttivo, e presentando delle vignette ironiche su Giorgio Napolitano, Alan Greenspan, e Nicolas Sarkozy, uomini influenti accomunati o dalla partecipazione attiva alla costruzione del sistema della speculazione oppure dall'esecrabile atteggiamento di diniego delle soluzioni alla crisi.


Mirandola, 7 giugno 2012


Mirandola, 24 novembre 2012

Ha quindi presentato il manifesto in lingua italiana che traduce quello americano sulla legge Glass-Steagall e la Nuova Lira, in distribuzione da qualche anno sul sito e nei nostri volantinaggi, sulla quale campeggia al posto di "Banca d'Italia" la scritta "Banca Nazionale".

In seguito ha letto alcuni stralci di una lettera indirizzata il giorno precedente al Presidente e all'Assessore per le Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna. La lettera termina con l'esortazione ad usare la separazione bancaria come strumento di salvaguardia dell'integrità nazionale:

"La separazione bancaria può e dovrebbe essere usata come elemento discriminante, anche nella formazione del programma del governo intorno al quale fervono le consultazioni."

"La situazione richiede un elemento di rottura ma costruttivo, che non si limiti alla riforma della politica ma incida rapidamente sulla condizione materiale dei cittadini, stabilisca un criterio e una mèta chiari per gli elettori, e forzi a venire allo scoperto le entità più attive nell'alimentare le forze centrifughe di questa tornata elettorale."

Infine ha presentato il Progetto per un Miracolo Economico nell'Europa Meridionale e nel Mediterraneo, come naturale obiettivo della riacquistata sovranità economica delle nazioni interessate. Illustrandolo brevemente, ha evidenzato che alcune delle grandi opere in esso proposte hanno una lunga storia: il Ponte sullo Stretto di Messina, ad esempio, rispecchia un'idea plurisecolare, una cui variante del 1870 è nella forma di un progetto di galleria sottomarina.


Ricostruzione del tracciato della galleria sottomarina proposto dall'ing. Navone nel 1870

Il Ponte sullo Stretto, da intendere come "piccolo" contributo all'innovazione infrastrutturale dei tre continenti che si affacciano sul Mediterraneo, è da taluni indicato come una sfida tecnica insormontabile, per via della sua inedita struttura ad unica e lunghissima campata. Ma la storia è fatta di "prime volte", come accadde con lo spostamento del tempio di Abu Simbel, pianificato da un'impresa italiana, negli anni 1960.


Particolare del ponte
sullo Stretto di Messina
(fonte: lettera43.it)


Posa nel nuovo sito del volto
di una delle statue di Ramses II,
(Per-Olow Anderson, 1 ottobre 1965)

Liliana Gorini ha risposto ad uno dei partecipanti, che dubitava che dall'Italia potesse venire un'iniziativa positiva per il mondo intero, ripetendo il "messaggio di speranza" di LaRouche comunicato il giorno prima a S. Marino: il voto in Italia dimostra che è possibile opporsi alle misure di austerità volute dalla Troika (BCE, UE, Fondo Monetario) ed ai governi tecnici, ma sta ai cittadini "resistere", ribadendo il proprio no deciso ad un governo tecnico, e mobilitandosi finora non solo contro un governo tecnico, ma anche per la separazione bancaria e per grandi progetti di sviluppo, anche in vista delle prossime elezioni. Gorini ha invitato tutti i presenti a candidarsi con MoviSol alle prossime elezioni, assicurando così un ruolo più diretto del movimento di LaRouche nella politica italiana. "Cominciamo con lo sfidare tutti i nuovi eletti al Parlamento italiano sulla legge Glass-Steagall, inclusi i grillini, se vogliono mandare tutti a casa, comincino a mandare a casa gli speculatori, invece di allearsi con loro come ha fatto Grillo con Goldman Sachs".

La presidente di MoviSol ha quindi mostrato ai presenti alcuni grafici che mostrano come la bolla speculativa sia la causa della crisi attuale, ed anche immagini della mobilitazione del movimento di LaRouche in tutto il mondo per la legge Glass-Steagall, ad esempio l'incontro tra Cheminade ed Hollande lo scorso dicembre, le migliaia di volantini distribuiti da Solidarité et Progrès al Senato in Francia (dove è in discussione una versione "light" della separazione bancaria, la legge Moscovici, simile a quella proposta in Inghilterra dalla Commissione Vickers ed in Germania dal governo Merkel, versione che non prevede l'abolizione della banca universale, e non risolve quindi il problema della commistione tra attività speculative ed attività produttive sotto lo stesso tetto). "Il nostro ruolo in Italia, come nel resto del mondo, è quello di spostare il dibattito politico dalle false questioni, come il finanziamento pubblico ai partiti in Italia, o il fiscal cliff in America, portandolo invece sulle questioni cruciali per l'economia, e la nostra forza sta nel fatto che lo stiamo facendo contemporaneamente in Italia, in Francia, in Germania, in Danimarca e Svezia, negli Stati Uniti, in America Latina e perfino in Australia".


Fonte: EIR


Fonte: Christelle Alix

Harley Schlanger ha affrontato immediatamente il problema della responsabilità personale e di come liberarsi della paura. Il suo esempio è stato quello dei tanti americani sessantenni che lo incontrano e che gli confidano la preoccupazione che in futuro non avranno una pensione. Quel che Schlanger risponde loro è che possono esser certi che non avranno una pensione, in quanto già ora stipendi, salari e pensioni sono svalutati dalle scelte dei governi di coprire ad ogni costo i debiti delle banche, ma che devono cambiare il loro atteggiamento: cessare le lamentele e agire sugli aspetti della realtà su cui si può influire, per esempio coordinando azioni di pressione sui rappresentanti politici, sindacali, ecc. affinché la separazione bancaria sia adottata in tempi rapidi.

Dopo aver esposto la trasformazione dei derivati finanziari, inizialmente legati alle operazioni di assicurazione sui contratti internazionali in più valute (i cosiddetti futures), in strumenti privi di corrispettivo fisico, ha esposto le tre opzioni da evitare, che tuttavia hanno in mente le varie fazioni dell'oligarchia finanziaria:

  • continuare a far stampare moneta dalle banche centrali, sperando che non si ripetano i casi come il crac della Lehman Brothers;
  • permettere la svalutazione, cancellando anche qualche titolo tossico, per entrare effettivamente nell'iperinflazione, condizione in cui le banche potrebbero ripagare a costi inferiori i propri debiti; attuare un'austerità deflattiva, in cui i debiti sarebbero cancellati contro le persone e non contro le banche (ad esempio con il fallimento dei fondi pensionistici); e dar vita ad un nuovo sistema monetario con meno denaro circolante, ma sempre in mano delle poche banche rimaste. Questa proposta è l'analoga dell'operazione con cui, nella sostanza, Hjalmar Schacht, sotto le cui politiche tuttavia la disoccupazione giovanile non arrivò ai tragici livelli di oggi, aprì la strada a Hitler;
  • scatenare una guerra mondiale, che non sarebbe certamente garanzia di ripresa economica – come qualcuno dice delle vecchie guerre – poiché si farebbe presto ricorso alle testate nucleari.

A fronte di queste politiche non soltanto sbagliate, ma letali, acquista un inestimabile valore il nostro programma, articolato in tre punti:

  1. ripristinare la legge Glass-Steagall per dire un categorico "no" ai salvataggi bancari e proteggere le attività reali;
  2. istituire un sistema di credito hamiltoniano con le necessarie annesse istituzioni (il modello è il New Deal di Roosevelt, con la TVA, ecc.). Alexander Hamilton, primo ministro del Tesoro americano, basò la sua azione su un principio semplicissimo: non tutti i debiti e i crediti sono dello stesso tipo: la nazione può contrarre debiti soltanto se si ha la certezza che in futuro si avranno i mezzi (la nuova ricchezza prodotta) per ripagarli. Date le deformità con cui l'economia è oggi concepita, questo limite ai debiti potrebbe essere interpretato proprio come l'austerità che la Troika ci impone, invece i Draghi dei tempi di Hamilton si sarebbero messi le mani nei capelli. D'altra parte, il pregiudizio dei conservatori attuali, che ritengono che l'America abbia sempre tenuto basse le tasse, ignorano che Hamilton trovò in George Washington il sostegno al suo piano di raccogliere tramite le tasse, imposte anche con le armi ai rivoltosi, le somme necessarie a creare una massa di credito utile ai suoi scopi di promozione delle manifatture.
  3. costruire infrastrutture ad alta tecnologia, che a cascata la mettano a disposizione di altri processi produttivi e implichino la crescita di lavori altamente qualificati.

Il discorso ha toccato la crescente opposizione ad Obama, primo oppositore della separazione bancaria. Ha precisato che Obama è un fantoccio dei banchieri e che in Europa ci è stato venduto per quel che non è. Sebbene tanti, in America, fossero stanchi di Bush e Cheney, e abbiano visto in lui un cambiamento, nei fatti egli nulla ha fatto per giustificare l'immagine che molti si sono costruiti. Ha fatto più salvataggi di Bush, e più di Bush ha aperto teatri di guerra. La sua riforma sanitaria non è affatto come agli europei è stata descritta. Ha dimostrato che si ritiene autorizzato ad uccidere cittadini americani senza nemmeno un processo. "Ma è stato rieletto, perché i repubblicani sono ancora peggiori", ha detto Schlanger, "e perché la gente ha paura di sfidarlo". Ma le cose stanno cambiando, come dimostra il recente articolo di Bob Woodward e la reazione di rabbia di Obama.

Ritornando al tema iniziale della responsabilità individuale, Schlanger ha retoricamente interrogato i presenti: "Vi risulta familiare una risposta come questa: 'Oh, il tuo programma sarebbe bello! Ma quelli sono troppo potenti!'?" In realtà l'oligarchia è la prima ad essere in bancarotta, ed è sufficiente che la gente smetta di lamentarsi (e così consolarsi). Che cosa sta facendo il LPAC, ad esempio, in America? Organizza i cittadini tramite delle conferenze telefoniche, indirizzando delle azioni collettive di pressione sugli amministratori, sui politici locali e nazionali, sui sindacalisti, ecc. affinché crescano come funghi le mozioni sulla separazione bancaria.

[...]

Rispondendo alle domande, Schlanger ha rappresentato il mutamento richiesto negli individui evocando uno stato d'animo per cui si prova piacere e si può anche scherzare, nel fare la storia, pur rimanendo molto seri di fronte alla tragedia in atto, in quanto fare il bene non è un peso.

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