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La "Grande rapina" di Cipro e il crac dell'Eurozona

28 marzo 2013 (MoviSol) - Il nuovo accordo su Cipro raggiunto il 24 marzo è un'altra rapina mascherata con una foglia di fico. Esso non ripara i danni inferti dal primo accordo, ormai irreparabili, ma pone, di fatto, Cipro al di fuori dell'Eurozona mentre pretende di averne "salvato" la partecipazione all'Euro. Soprattutto, prelude a ulteriori rapine in altri paesi dell'Eurozona.

La vicenda ha accelerato la disintegrazione del sistema dell'Euro. Come ha dichiarato l'ex banchiere centrale di Cipro Athanasios Orphanides al Financial Times il 23 marzo, "il progetto europeo sta precipitando. Questo è un cambiamento fondamentale nella dinamica dell'Europa verso la disintegrazione e non vedo come possa essere ribaltato. Abbiamo assistito ad una condotta permissiva riguardo alla confisca della proprietà e alla prepotenza verso un popolo".

Il nuovo accordo ha esentato i conti fino a 100 mila euro dal prelievo forzoso (la foglia di fico), ma estorcerà fino al 40% da quelli superiori, nell'ambito della liquidazione di Laiki Bank, la seconda banca del paese. L'altra banca in bilico, la Bank of Cyprus, verrà puntellata con gli attivi di Laiki e con i proventi del prelievo. A queste condizioni, la Troika garantisce un prestito di 10 miliardi che naturalmente faranno una breve sosta a Cipro, per poi riprendere la via del Nord Europa.

La cosa presenta un aspetto geopolitico da non sottovalutare. Secondo Bloomberg, un terzo di tutti i capitali depositati nelle banche cipriote appartiene a cittadini russi, in particolare la maggior parte dei grandi depositi. Ciò è dovuto al fatto che le imprese russe usano Cipro come base finanziaria per la loro attività commerciale, a causa del regime fiscale favorevole (simile a quello irlandese). Così, Cipro è diventato il terzo investitore "estero" in Russia. Decidendo di trasferire i depositi superiori ai 100 mila euro di Laiki Bank nella "bad bank" che dovrà essere liquidata, la Troika sapeva di colpire soprattutto gli investitori russi.

Ciò spiega le reazioni dei dirigenti russi, dal Primo ministro Medvedev all'economista Glazyev (cfr. sotto). Non si può escludere che questo scherzo sia stato deliberatamente voluto dai burattinai della City di Londra, che perseguono una politica strategica anti-russa. I media filo britannici sono quelli che hanno alimentato l'immagine di Cipro come centro di riciclaggio del denaro sporco, descrivendo gli investimenti russi come denaro "mafioso". Ciò ha fornito l'alibi per le decisioni della Troika. In realtà, l'UE è piena di centri offshore molto più malfamati di Cipro, come l'Isola di Man o la stessa City di Londra. E a proposito di settori finanziari "gonfiati" rispetto al PIL, col suo rapporto di 8 a 1 Cipro sta molto meglio del Lussemburgo, che ha un rapporto di 24 a 1!

Inoltre il 23 marzo, un giorno prima dell'accordo, una delegazione britannica ad alto livello si è recata a Cipro per "consigliare" il governo sui termini da accettare. Il team era guidato da Tom Scholar, un alto funzionario del Tesoro che ha gestito i salvataggi di Northern Rock, Royal Bank of Scotland e Lloyds Banking Group. Sappiamo come finirono quei salvataggi: le banche furono nazionalizzate e l'intero debito speculativo fu addossato ai contribuenti britannici.

Un'altra menzogna alimentata dalla Troika è che il nuovo accordo rappresenti una "soluzione islandese" per Cipro. Questo paragone è superficiale e sbagliato. In primo luogo, l'Islanda aveva una valuta nazionale e ha potuto far leva sul cambio. Una soluzione islandese per Cipro significherebbe il ritorno alla valuta nazionale, che è esattamente ciò che la Troika vuole impedire. In secondo luogo, l'Islanda separò il debito domestico da quello estero. Di fatto questo fu una separazione tra un debito in qualche modo legato all'economia reale e un debito finanziario speculativo. Per Cipro ciò significherebbe separare il debito fittizio legato alla bolla dell'Euro – carry trade delle banche inglesi, francesi e tedesche verso i titoli greci, ad esempio – dal debito commerciale. Gran parte dei capitali russi probabilmente rientrerebbe in questa seconda categoria.

Con la confisca dei conti, Bruxelles ha fatto un danno irreparabile. Nessun deposito è ormai sicuro. Nel tentativo di impedire che continui la fuga di capitali dall'isola, la Troika butta alle ortiche la religione liberista e reintroduce i controlli di capitale a Cipro. In questo modo si crea un Euro di seconda categoria, una moneta nella quale si può entrare ma non si può uscire. Cipro è di fatto fuori dell'Eurozona ma non ha una propria moneta. I capitali troveranno il modo comunque di fuggire nei paesi "core" dell'Eurozona, mentre la disintegrazione dell'Euro continua. Prossima tappa, la Slovenia.

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