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Beppe Grillo smascherato agli americani

30 marzo 2013 (MoviSol) - Il settimanale americano EIR ha pubblicato un articolo del nostro socio Aureliano Ferri che racconta il vero Grillo agli americani. Pubblichiamo la traduzione italiana. L'originale si trova su "EIR - Executive Intelligence Review", 29 marzo 2013.

Beppe Grillo:
dall'avanspettacolo al "fascismo buono"

Le elezioni legislative che si sono tenute in Italia il 24 e 25 febbraio scorsi hanno consegnato il paese all'ingovernabilità: lo schieramento di centro-sinistra ha ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera, mentre, grazie ai complicati meccanismi della legge elettorale in vigore, al Senato non è possibile ravvisare alcuna maggioranza. Resta distaccata di pochissimo la coalizione di centro-destra, mentre lo schieramento facente capo al premier uscente Mario Monti ha invece subito una pesante sconfitta.

Il fattore principale che ha determinato tale situazione, è stato il successo, inaspettato fino ad un certo punto, del "Movimento 5 Stelle" (M5S), facente capo a Beppe Grillo, un ex "stand-up comedian" passato alla politica, che ha ricevuto all'incirca il 25% dei consensi a livello nazionale, diventando il primo partito alla Camera.

È facile ravvisare come il voto per Grillo incarni il forte malcontento diffuso tra ampi strati di popolazione per la crisi e la conseguente austerità imposta all'Italia dalla Troika composta da FMI, BCE e Commissione Europea, ma allo stesso tempo non si può fare a meno di sottolineare come tale malcontento sia stato abilmente incanalato da Grillo e soci su "single issues" e tematiche del tutto innocue per l'oligarchia finanziaria internazionale, tanto da ricevere addirittura l'endorsement delle banche d'affari Mediobanca, Credit Suisse, Goldman Sachs[1], da Unicredit e dell'Ambasciata Americana a Roma[2].

Interessante in questo senso Lanfranco Pace, un ex latitante, a suo tempo in contatto con i membri delle Brigate Rosse il Centro "Hyperion" a Parigi durante il rapimento e assassinio Moro nel 1978, e ora editorialista del quotidiano neo-conservatore "Il Foglio", il 6 marzo scorso ha scritto che il modello di Grillo è Andrew Jackson. Andrew Jackson, dice Pace, è stato il teorico e il principale ispiratore del populismo nella democrazia, nonché l'inventore dello Spoil System. Il M5S per Pace è mosso da un populismo di stile americano: nella simpatia per persone inesperti e dilettanti e nello stesso desiderio di un cambiamento immediato e radicale a tutti livelli Pace trova che Jackson credeva fosse possibile semplificare la politica e la burocrazia senza distruggere la forma di governo democratica. Non una parola sul fatto che Jackson fece di tutto per distruggere il sistema Hamiltoniano di economia politica.

Il M5S ha costruito la propria piattaforma elettorale su tematiche di netta ispirazione giacobina. Prima fra tutte l'accusa alla classe politica di aver devastato il paese, il cui corollario è la proposta di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e dei partiti politici stessi, nonché dei sindacati. Inoltre il M5S è impregnato di una forte ideologia ambientalista, per la quale qualsiasi opera infrastrutturale, dall'energia nucleare, al Ponte di Messina, alla TAV agli inceneritori, ai rigassificatori, etc. viene ferocemente avversata.

L'unica esperienza elettorale vittoriosa per il M5S precedente le ultime elezioni è quella dell'amministrazione della città di Parma. Nella patria di Giuseppe Verdi i "grillini" si stanno distinguendo per gli aumenti alle tariffe dei servizi e i tagli decisi, compresi quelli alla stagione operistica Verdiana e agli stipendi degli stessi dipendenti pubblici, guadagnandosi così la prima contestazione da parte della popolazione. Come prima esperienza politica non sembra infatti molto diversa da quella messa in atto dal governo tecnico a livello nazionale.

Il programma economico del movimento di Grillo è a dir poco carente. Mentre non si fa mistero dell'avversione alle infrastrutture e all'uso dell'energia nucleare, in esso si parla di liberalizzare ulteriormente l'economia attraverso l'eliminazione di tutti i monopoli, anche quelli naturali, di reddito di cittadinanza, di tagli ai costi dello Stato, di informatizzazione della Pubblica Amministrazione e della scuola e di referendum sull'Euro.

Proprio sul tema della moneta unica, mentre da una parte Grillo e il suo movimento non hanno mai preso una posizione chiara, chiedendo solo un impossibile referendum (per il quale occorrerebbe prima modificare la Costituzione), dall'altra usano le stesse tecniche intimidatorie usate dall'UE e dal Governo Monti per giustificare l'austerità: il problema italiano sarebbe il debito pubblico e questo sarebbe esploso a causa della eccessiva spesa pubblica, della corruzione e dei costi dell'apparato statale generati dalla "casta" politica corrotta.

Gettando in questo modo fumo negli occhi allo stesso modo dei governi tecnici, Grillo non si dice contrario ai tagli, anzi dice che le uniche risorse future saranno reperibili solo eliminando le opere pubbliche a suo dire "inutili" come la TAV. In questo modo la "grillonomics" non è molto diversa da quanto l'Unione Europea attraverso il governo Monti, per conto dei "mercati", ha imposto all'Italia negli ultimi 18 mesi (e più in generale negli ultimi 20 anni), solo in versione radical-ambientalista.

Non ci sono altre indicazioni sostanziali nel programma economico del M5S, al massimo l'enunciazione di proposizioni verbali sulla necessità di rilanciare la piccola e media impresa: nessun cenno su quali politiche industriali ed energetiche o su quale sistema finanziario e creditizio servirebbe allo scopo. Assolutamente nessun tipo di accenno alla necessità della separazione bancaria e di un sistema creditizio a sostegno dello sviluppo, nonostante che membri del Movimento Solidarietà (il movimento LaRouchiano in Italia) abbiano a più riprese cercato di sottoporre questi temi all'attenzione di Grillo e dei suoi sostenitori.

Nel campo della politica estera regna ugualmente la più assoluta mancanza di contenuti insieme alla più nebulosa assenza di prese di posizione: sulle guerre in Libia, in Siria, sulla questione palestinese, Grillo è più ondivago che mai. Ciò si spiega col fatto che il M5S non ha un programma ben definito, ma questo prende forma in base alle indicazioni che i simpatizzanti danno via web: una sorta di partito prét a porter, dove ognuno può trovare ciò che più gradisce. In definitiva, la quintessenza del populismo.

L'eterogeneità dei sostenitori del M5S infatti è qualcosa di sconvolgente: tra i parlamentari eletti nelle fila del movimento di Grillo ci sono fanatici ambientalisti, sostenitori delle teorie della decrescita, teorici del complotto che sostengono che negli USA ai cittadini si impiantino microchip sottopelle, attivisti del complotto del signoraggio bancario, ex comunisti ed ex fascisti. Persino Grillo ha sostenuto che il raggruppamento neofascista Casapound fosse non del tutto in errore su certe tematiche.

La capogruppo M5S al Senato Roberta Lombardi sul suo blog ad esempio ha recentemente scritto che il fascismo delle origini non fosse affatto male. E proprio il parallelo col fascismo delle origini la cosa che più colpisce l'osservatore disincantato. Certe invettive accese di Grillo contro i partiti corrotti, il progetto di abolire partiti e sindacati, ricordano da vicino le posizioni di F.T. Marinetti, di Gabriele D'Annunzio (entrambi artisti come Grillo e uomini di punta del fascismo prima di Mussolini) e Mussolini stesso. Peccato che tali politiche non portarono poi alla democrazia diretta come vorrebbe Grillo.

CHI È BEPPE GRILLO

Beppe Grillo, figlio di un industriale genovese, è stato un famoso comico televisivo apparso molto spesso negli anni ottanta sui canali nazionali fino a quando, sembra, un veto proveniente da Bettino Craxi, che apparentemente non avrebbe gradito la sua satira politica, lo avrebbe estromesso dalla televisione. Tale presunta "persecuzione" ne cominciò a costruire la fama di perseguitato politico, fino a quando Grillo ricomparve negli anni novanta in una veste nuova con degli spettacoli itineranti in cui faceva satira a sfondo sociale ed ecologico.

Il successo di questo nuovo "format" lo portò a costruire insieme alla società di comunicazione multimediale "Casaleggio Associati" un blog politico di grande successo, diventando presto il blog italiano più visitato al mondo.

In questo blog, che costituirà la base di partenza del M5S, prendono forma tutte le idee del futuro movimento: no alla globalizzazione mediante uso dei prodotti locali, no al nucleare e al petrolio da sostituire del tutto con energia eolica e fotovoltaica, no all'alta velocità, esaltazione della rete internet come veicolo di "democrazia diretta", di sviluppo e informazione sul modello di Wikipedia (!).

In questo blog e nel programma dl M5S non si trova alcun accenno alla speculazione finanziaria internazionale come causa della crisi mondiale, dei problemi connessi all'Euro etc. se non in termini vaghi e populistici, mentre ampia enfasi viene data sui costi della politica e sulle presunte collusioni tra politici e malaffare. Sulla stessa lunghezza d'onda si trova il giornalista Marco Travaglio (formalmente non parte del M5S, ma propagandista per Grillo) che da circa vent'anni fa da cassa di risonanza sui temi della corruzione e dei problemi giudiziari dei politici italiani (di Berlusconi in particolare), presentandoli come la causa dei problemi italiani.

Travaglio, dopo essere stato discepolo del defunto Indro Montanelli (incensato decano del giornalismo italiano, noto per gli attacchi a Mattei per conto dei Britannici), scrive sul "Fatto Quotidiano" giornale la cui comunicazione è curata ugualmente da Casaleggio e Associati, così come quella della Casa Editrice "Chiarelettere" che pubblica i libri di Travaglio e Grillo.

Ma che cos'è la Casaleggio Associati? Per capire occorre innanzitutto sapere che uno dei soci è un certo Enrico Sassoon, delle nota famiglia oligarchica britannica legata ai Rotschild, tra le altre cose presidente del Comitato Affari Economici dell'American Chamber of Commerce in Italia.

Interessante il video che circola in rete edito proprio da Casaleggio & C. sul futuro del mondo: una visione che ricorda da vicino quella che H.G. Wells descriveva nel suo libro "The Open Conspiracy" o nel film "Things to Come": una guerra mondiale delle durata di venti anni spazza via la maggior parte della popolazione mondiale lasciando spazio per un governo globale basato sulla rete Internet. Non c'è che dire, un bel progetto di sviluppo.

Già tempo fa Grillo in suo spettacolo ebbe a lodare George Soros come esempio di "capitalismo etico", oggi le posizioni ostili di Casaleggio e Grillo nei confronti di Russia e Cina, della necessità di un governo mondiale, della necessità (o "inevitabilità") di ridurre la popolazione mondiale a tre o addirittura ad un miliardo di individui, fanno in definitiva di Beppe Grillo l'uomo di punta di un movimento di ispirazione anti-umana e anti-scientifica, secondo le indicazioni malthusiane del Club di Roma, velatamente, ma sostanzialmente fascista e del tutto compatibile con il governo dei banchieri.

Aureliano Ferri
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà


Note:

[1] - Molto significativo l’endorsement di Golman Sachs per bocca di Jim O’Neill, presidente dell’unità di gestione della banca, che ha definito il risultato elettorale come qualcosa di “abbastanza entusiasmante”. Il Paese, secondo il numero uno di Goldman Sachs Asset Management, “ha bisogno di cambiare qualcosa di importante” e forse il risultato del movimento di Grillo è un “segnale dell’inizio di qualcosa di nuovo”: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/01/elezioni-goldman-sachs-servono-cambiamenti-movimento-5-stelle-e-novita/517568/

[2] - L’ambasciatore USA in Italia David Thorne ha lanciato il seguente appello ai giovani: «Voi giovani – ha spiegato – siete il futuro dell’Italia. Voi potete prendere in mano il vostro Paese e agire, come il Movimento 5 Stelle, per le riforme e il cambiamento».

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