Jacques Cheminade alla rivista svizzera Bilan: è ora di mettere fine alla bolla speculativa!
6 aprile 2013 (MoviSol) - La direttrice della rivista economica svizzera Bilan, Myret Zaki, ha invitato Jacques Cheminade nei suoi studi il 13 marzo per un interessante dibattito sulla crisi finanziaria e come uscirne, il cui video è disponibile sul sito della rivista.
Il dibattito, durato circa tre quarti d'ora, ha messo a confronto due rinomati esperti del mondo finanziario, in quanto anche Myret Zaki ha scritto numerosi libri ed articoli sulla bolla finanziaria, l’irrazionalità del sistema dollaro e la guerra economica contro la Svizzera.
La Zaki ha aperto il dibattito parlando dell’austerità e chiedendosi come possa essere evitata quando gli stati sono in bancarotta a causa dei salvataggi bancari. Non possiamo fingere che non ci siano, ma qual è l’alternativa? Cheminade ha risposto che la politica del "rigore" dovrebbe essere applicata agli speculatori bancari e non alla gente. Ha paragonato la politica della comunità internazionale ai rimedi del medico di Molière: il paziente è malato e viene salassato, il che lo fa ammalare ancora di più, e quindi viene salassato di nuovo. Alla fine è guarito, ma morto! Oggi i greci tagliano gli alberi nei parchi pubblici per riscaldare le case, e tornano la tubercolosi e la malaria. In Portogallo milioni di persone cantano nelle piazze i canti della Rivoluzione che fece cadere il dittatore Salazar il 25 luglio 1974 e denunciano un’altra dittatura altrettanto omicida, quella della Troika.
Concordo con lei su questo, ha ammesso la Zaki. Poi ha fatto notare che l’austerità imposta al Portogallo nel 2012 (per 1,5 miliardi di Euro) equivale ai profitti fatti nel 2011 da tre hedge fund soltanto nello speculare contro lo stesso Portogallo.
Il dibattito è proseguito sulla pericolosa politica di espansione monetaria della Federal Reserve, e l’assurdità di una situazione in cui i titoli in borsa sono altissimi, mentre l’economia va a pezzi.
Qual è l’alternativa, si è chiesta Zaki, perché secondo molti cancellare il debito è impossibile dal punto di vista morale. Rispondendo, Cheminade ha detto che dobbiamo vedere chi ha creato quel debito. E dobbiamo distinguere tra il debito dello Stato e il debito delle banche. Quanto a quest’ultimo, i debiti legittimi devono essere separati da quelli illegittimi nel contesto della legge Glass-Steagall. E questo significa consentire la bancarotta delle banche d’affari.
Deve esserci qualche bancarotta, ha esclamato la Zaki. Ci sono persone che hanno fatto un debito eccessivo e dovranno subirne le perdite.
Sulla questione dell’oro, entrambi gli specialisti hanno parlato della manipolazione di questo mercato. Dal 2009 la Cina ha acquistato tra le 4.000 e le 6.000 tonnellate di oro! Ma, ha aggiunto Cheminade, questo non consentirà alla Cina di sfuggire allo tsunami di una crisi globale del sistema transatlantico. E’ necessaria una nuova Bretton Woods: la netta separazione bancaria, un accordo tra gli stati nazionali per emettere credito a lungo termine per grandi progetti basati sull’alta tecnologia. Era quello che faceva la Svizzera, quando furono fatti gli investimenti nell’industria farmaceutica, chimica e metallurgica.
Altrimenti, finiremo in una guerra di tutti contro tutti, ha detto Cheminade, a partire dalle manovre anglo-americane per eliminare il paradiso fiscale svizzero a proprio vantaggio. La Zaki, che ha scritto un libro su questo nel 2010, ha confermato che da allora hanno preso il sopravvento le società off-shore anglo-americane. Oggi, l’unico modo di evitare le tasse è usare i paradisi fiscali anglo-americani.
L’ultimo tema del dibattito è stato l’accordo di libero scambio tra l’UE e gli Stati Uniti. Ma possono due zoppi camminare dritti? Si è chiesta Myret Zaki. Lo scopo dell'accordo, ha detto Cheminade, è quello di distruggere ogni residuo di resistenza negli stati nazionali, in particolare l’autosufficienza in Svizzera e in Francia. Quello che occorre è un protezionismo intelligente che tuteli le industrie e la popolazione dal dumping.
