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Portogallo: Mário Soares rifiuta il fascismo finanziario della Troika

25 aprile 2013 (MoviSol) - Mário Soares, fondatore del suo Partito Socialista Portoghese ed ex capo del governo, si è dimostrato il più coraggioso tra i leader dell'Internazionale Socialista dichiarando in un'intervista del 13 aprile al canale Antena 1 che "il Portogallo non sarà mai in grado di pagare il proprio debito, per quanto si impoverisca il proprio popolo; per quanto si rubi il denaro di coloro che ne hanno, come nel caso delle pensioni. Qualunque cosa faccia, lo stato non sarà in grado di pagare il proprio debito. Quando non si può pagare, l'unica soluzione è non pagare. Guardate l'Argentina. Quando l'Argentina era in crisi, ha dichiarato 'non pagheremo'. E' successo qualcosa? No, non è successo niente".

La bomba di Soares è giunta poco dopo la sentenza vincolante della Corte Costituzionale del 5 aprile, secondo cui quattro misure di austerità adottate dal governo portoghese con la finanziaria del 2013 sono anticostituzionali e dovranno essere annullate, retroattivamente fino a gennaio. Le misure includevano i tagli salariali e alle pensioni dei dipendenti pubblici, ed una tassa sui sussidi di disoccupazione. Il presidente della Corte, Joaquim Sousa Ribeiro, ha riassunto la sentenza come l'affermazione della sovranità e del diritto costituzionale al di sopra dei diktat finanziari: "Sono le leggi ed i governi che devono conformarsi alla Costituzione, e non la Costituzione che deve conformarsi ai governi".

La sentenza ha costretto il governo a decidere tagli alternativi di 1,3 miliardi di Euro per rispettare il diktat della Troika, e il ministro del Tesoro Vitor Gaspar ha ordinato l'immediato congelamento delle spese di tutti i ministeri autorizzando solo quelle che ottengano l'approvazione preventiva del suo dicastero. Il segretario generale della Federazione Nazionale dell'Istruzione, João Dias da Silva, ha protestato perché la decisione lascia alcune scuole senza gessetti o senza carta igienica. Il presidente dell'Associazione Medica Portoghese Dott. José Manuel Silva ha ricordato al governo che ci saranno sempre gli infermi e che è responsabilità del sistema sanitario occuparsi di loro, aggiungendo: "Speriamo che tra curare gli infermi o rinegoziare con la Troika, il Ministero del Tesoro sceglierà di rinegoziare con la Troika, e non di lasciare morire i pazienti portoghesi".

Non c'era da sperarci! Il governo ha assicurato ad una delegazione della Troika di aver preparato un piano alternative di 800 milioni di Euro di tagli per poter ottenere gli aiuti dell'UE. Nel frattempo, la canzone associata al rovesciamento della dittatura fascista di Salazar, "Grandola, Vila Morena", è diventata l'inno delle manifestazioni di piazza organizzate dai sindacati, dalle associazioni di categoria e da un movimento sociale denominato "fanculo la Troika! Rivogliamo le nostre vite!" che lavora con i vecchi leader della rivoluzione del 1974.

Nella sua intervista del 13 aprile Mário Soares ha chiesto le dimissioni del governo, annunciando di aver avviato colloqui con membri dei partiti sia nella coalizione di governo che all'opposizione, per giungere ad un accordo sulle dimissioni del governo di Passos Coelho, e l'attuale capo del Partito Socialista, António José Seguro, ha ripetuto dopo il suo incontro col Primo ministro la scorsa settimana che i socialisti non approveranno altre misure di austerità.


Mário Soares alla caduta della dittatura portoghese. Fonte: delagoabayworld.wordpress.com

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