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La BCE ricostruisce la bolla dei derivati?

28 maggio 2013 (MoviSol) - Riportiamo l'interrogazione della Commissione Europea dello scorso 17 maggio da parte dell'eurodeputata Cristiana Muscardini sul ruolo della BCE di Mario Draghi nell'alimentare il mercato finanziario speculativo. In essa è esplicito il riferimento alle analisi della rivista Executive Intelligence Review fondata da Lyndon LaRouche.

Oggetto: Ricostruire la bolla dei derivati?

Nella conferenza stampa che la BCE ha tenuto il 2 maggio, il presidente ha annunciato che il suo istituto sta esplorando la possibilità di resuscitare il mercato delle cartolarizzazioni ABS (Asset-Baked Securities), mercato che «è morto da tempo» – ha dichiarato. Alla richiesta di spiegazioni, il presidente ha spiegato che la BCE è alla ricerca di titoli da acquistare dalle banche, «ma – ha aggiunto – non c'è tanta roba in giro che possiamo acquistare». Dopo aver offerto quantità illimitate di liquidità, «ora la BCE – denuncia l'Executive Intelligence Review (EIR n.19/2013) – pensa di pompare direttamente il mercato dei derivati, ricostruendo la bolla che è esplosa nel 2007».

  1. La Commissione ritiene che sia corretta una simile interpretazione?

    E' noto che le banche hanno ristretto il credito e, nonostante la liquidità offerta dalla BCE, non prestano denaro alle imprese e alle famiglie. In più l'austerità ha prodotto la disoccupazione, ha distrutto reddito e consumo, le imprese subiscono una diminuzione delle domande e le famiglie si vedono ridotto il reddito. E la mancanza di prestiti costringe al fallimento le imprese e a restrizioni impreviste le famiglie. Invece di lanciare programmi di investimento – continua l'EIR – in modo da agire su domanda e offerta, la BCE suggerisce che le banche prestino comunque denaro, trasferendo il rischio con la cartolarizzazione dei prestiti, seguendo proprio il modello OTC che ha creato la crisi.
  2. La Commissione non ritiene che la continua immissione di liquidità nel sistema, senza che essa contribuisca allo sviluppo e alla crescita, concorra a creare inflazione?
  3. Non pensa invece che un ritorno ai principi della Glass-Steagall rappresenterebbe un contributo efficace alla riforma del sistema?

Insistere su proposte che non impegnano il sistema nell'economia reale non potrebbe significare il percorso di un cammino già sperimentato come fallimentare e andare incontro a nuove crisi?




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