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Merkel e Hollande ballano il tango con gli occhi sul tuo portafogli

Merkel e Hollande in una inquadratura Reuters (da Europe1.fr)

7 giugno 2013 (MoviSol) - Quanto è accaduto ai risparmiatori spagnoli il 28 maggio è l'assaggio del destino che attende tutti i risparmiatori europei. Dalla mattina alla sera, miliardi di risparmi sono andati in fumo quando le azioni che i clienti di Bankia avevano ricevuto in cambio dei loro depositi hanno perso il 50% del valore di emissione. Questo è il bail-in, bellezza!

Come abbiamo denunciato, questo è il sistema di salvataggio bancario in serbo per tutti i sudditi dell'Eurozona, dato che uno dei pilastri della Unione Bancaria voluta da Mister Draghi, il cosiddetto sistema della "Risoluzione Bancaria", prevede il bail-in obbligatorio, e cioè la confisca dei conti per salvare le banche. La legge sta per essere approvata senza battito di ciglio dagli ormai esautorati parlamenti nazionali.

Il 29 maggio il Presidente francese Francois Hollande e il Cancelliere tedesco Angela Merkel hanno emesso un proclama congiunto, intitolato "Contributo", asserendo l'impegno alla realizzazione dell'Unione Bancaria entro il 2014. Con un occhio alle elezioni di settembre, la Merkel ha ottenuto da Hollande che passasse la linea tedesca sulla giurisdizione dei fallimenti bancari – e cioè che la BCE potrà dichiarare fallita una banca, ma poi saranno le autorità nazionali a decidere sulla liquidazione. Così nella tradizione dei piccoli passi verso la dittatura che contraddistingue la politica della Merkel, si è creduto di accontentare l'associazione delle Casse di Risparmio che ha condotto una campagna pubblica contro l'Unione Bancaria, e soprattutto gli elettori tedeschi. Questi saranno ben felici di sapere che perderanno i risparmi, ma per salvare Deutsche Bank e non Societe Generale!

Gli elettori tedeschi e anche quelli degli altri paesi dell'UE stanno cominciando a capire quali inconfessabili intenzioni si celino dietro il piano dell'Unione Bancaria. Grazie alle informazioni e alle analisi diffuse da questa newsletter e da altre pubblicazioni è diventato di dominio pubblico il fatto che si tratta di un marchingegno per derubare i risparmiatori e salvare gli speculatori.

Ulteriori indicazioni di ciò provengono dal testo approvato dalla Commissione Economica del Parlamento Europeo il 21 maggio, che una volta votato in assemblea plenaria sarà trasmesso ai Consiglio Europeo come Atto del Parlamento. Il testo ha addirittura peggiorato la bozza stilata dalla Commissione Europea e presentata il 6 giugno 2012. Esso contiene più esenzioni per titoli ad alto rischio, come ad esempio i derivati sui covered bonds, che vengono protetti dal bail-in. Anche se è stato tolto il coinvolgimento dei Fondi di Garanzia dei Depositi, il passaggio decisivo della legge, quello che autorizza l'ente di Risoluzione a escludere qualsiasi categoria di derivati dal cesto del bail-in se la loro inclusione minaccia la stabilità del sistema (il riferimento criptico è all'Art. 26 (2), a, b, del testo, che definisce l'obiettivo della "stabilità del sistema").

Non c'è da farsi molte illusioni sulla possibilità di cambiare quel testo nell'ultimo passaggio, quello del voto in assemblea plenaria, dato lo strapotere delle lobby bancarie nelle aule e nei corridoi di Strasburgo e Bruxelles. Ne è testimone l'iter di un'altra proposta di legge, quella sulla separazione bancaria, nella stessa Commissione Economica.

Questa voterà il 10 giugno sugli emendamenti alla bozza presentata da Arlene McCarthy, che pur non chiedendo una separazione rigida alla Glass-Steagall, propone uno "steccato rinforzato" (Ring-Fencing). I membri della Commissione in mano alla lobby bancaria hanno presentato oltre 400 emendamenti per ammorbidire la legge. Alcuni membri indipendenti, come l'italiano Claudio Morganti o l'austriaco Hans-Peter Martin, hanno presentato emendamenti per rafforzare la separazione alla Glass-Steagall o ridurre le dimensioni delle banche TBTF (Too Big To Fail).

Come ha commentato Helga Zepp-LaRouche in un articolo il 1 giugno, il sistema bancario è sull'orlo del tracollo e Hollande e Merkel hanno "ballato un Tango a piccoli passi sull'orlo di un vulcano". La fuga dai titoli di stato americani come effetto della politica di espansione monetaria della Fed è un segno che la bolla sta per scoppiare. Goldman Sachs e altri onesti speculatori hanno già preso posizioni corte sui Treasuries, come fecero quando la bolla dei subprime cominciò a scoppiare. Se la Fed continua a minare il dollaro con la politica di QE il crollo dei titoli di stato accelererà, e se cessa il QE crolleranno banche e mercati. Una separazione urgente della parte produttiva dell'economia e una muraglia che la protegga dal collasso è l'unico tema degno di discussione.




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