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Vergognosa Aida in stile Star Trek all'Arena di Verona

di Liliana Gorini, presidente di MoviSol

15 giugno 2013 (MoviSol) - Venerdì 14 giugno è andata in onda su Sky Classica, in diretta dall’Arena di Verona, la prima dell’Aida di Giuseppe Verdi. Già dai primi minuti è diventato chiaro che si trattava dell’ennesimo tentativo dei registi moderni di distruggere l’arte classica, travisando l’idea stessa di creatività. Ballerini vestiti da “speznaz” (forze d’assalto in tuta mimetica) che attraversavano il palcoscenico mentre Radames e Amonasro cantavano, Radames conciato come un netturbino, la marcia trionfale trasformata in una ridicola messinscena da Star Trek, con motorini lunari che attraversano il palcoscenico. I poveri cantanti, peraltro bravi, erano continuamente disturbati dai rumori di strutture altissime che si spostavano mentre cercavano di cantare. La scenografia ha disturbato perfino l’orchestra, di solito impeccabile, al punto che durante la marcia trionfale le trombe stonacchiavano. Ci mancava solo Amonasro vestito da Shrek e poi la buffonata sarebbe stata totale. Bel modo di celebrare il centenario dell'Arena e il bicentenario di Verdi!

I TG locali hanno parlato di "scenografia innovativa", il che di solito significa: registi e scenografi senza idee, e senza alcuna comprensione del libretto, della storia, dell'opera e della musica, che si inventano qualsiasi scemenza per fare scandalo.

L'Aida fu scritta da Verdi per l'inaugurazione del Canale di Suez, che c'entra Star Trek? Come dimostra il documentario di Piero Angela che riproduciamo in calce, l’opera di Verdi è una delle opere più teatrali, narra la storia dell’amore tra il condottiero egizio Radames e la schiava etiope Aida. Gli fu commissionata dal governo egiziano nel 1869 per celebrare l’apertura del canale di Suez, “colossale opera di ingegneria, che permise un grandissimo avanzamento per le via di comunicazione: prima di Suez, per andare dall’Europa all’Asia bisognava fare tutto il giro dell’Africa”. Andò in scena in Egitto nel 1871. Sarebbe stato molto più innovativo ripetere l’Aida con cui l’Arena di Verona, cento anni fa, fu inaugurata come teatro lirico. Ma evidentemente a registi, scenografi, ed alla sovrintendenza non interessava affatto celebrare il centenario dell’Arena, e tanto meno il bicentenario di Verdi. Per loro, e per l’oligarchia che promuove questo tipo di “Regietheater”, il motto è “stranezze a tutti i costi”. Invece di escogitare altre scemenze, i registi farebbero bene a studiare attentamente questo servizio di Piero Angela sull’Aida, e cercare di imparare qualcosa:


L'Aida di Giuseppe Verdi e il Canale di Suez

Testo introduttivo e video

Piero Angela ci conduce nel mondo e nella musica di Giuseppe Verdi.
La narrazione si alterna con film, scene d'opera, interviste ad esperti e ricerche storiche che ci permettono di ricostruire l'epoca di Verdi e il suo cammino artistico e umano. Il tema dell'unità è l'apertura del Canale di Suez, avvenuta nel 1869, colossale opera di ingegneria, che permise un grandissimo avanzamento per le vie di comunicazione...
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