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LaRouche: sbanchiamo preventivamente l'impero bancario

4 luglio 2013 (MoviSol) - Nelle scorse settimane, gli eredi dell'apparato angloamericano che finanziò l'ascesa di Hitler al potere hanno indicato l'intenzione di ripetere l'esperimento storico della dittatura. Gli elementi sono: un documento di J.P. Morgan, un rapporto della Banca per i Regolamenti Internazionali e le considerazioni su 2500 miliardi di debito bancario impagabile pubblicate da portavoce della City di Londra.

In risposta a queste dichiarazioni d'intento, Lyndon LaRouche ha pubblicato un appello a "sbancare preventivamente" quell'establishment finanziario angloamericano prima che proceda con la realizzazione dei suoi piani.

Il documento della J.P. Morgan, pubblicato il 28 maggio ha tracciato una prospettiva per l'Eurozona sotto il titolo "L'aggiustamento nell'Eurozona: circa a metà dell'opera". Come abbiamo già riferito (cfr. SAS 26/13), il documento asserisce che l'Eurozona si trova a metà strada nella realizzazione di una dittatura dei banchieri e per completare il processo ogni residua resistenza deve essere schiacciata. Gli autori, analisti dell'ufficio londinese della banca, affermano chiaramente che il problema è rappresentato dagli elementi antifascisti nelle costituzioni dei paesi periferici, in primo luogo l'Italia. Un altro problema è rappresentato dall'insistenza tedesca a difendere alcune prerogative del Bundestag.

Il 24 giugno, la Banca per i Regolamenti Internazionali ha pubblicato il suo rapporto annuale, che raccomanda la fine del quantitative easing e l'imposizione di misure austerità così dure che sarebbero possibili solo con una dittatura. La ricetta della BRI: eliminare le "rigidità del mercato del lavoro" e ridurre i salari, deregolare maggiormente il settore bancario e finanziario, "ridurre la spesa futura relativa all'età", tagliare le pensioni, l'assistenza sanitaria e naturalmente applicare i "bail-in".

Infine, il 25 giugno, il Financial Times ha pubblicato un'analisi di Wolfgang Münchau, il quale afferma che il debito in Europa è insostenibile e un'insolvenza generale è inevitabile. Münchau valuta che i debiti parcheggiati nelle "bad banks" create un po' ovunque in Europa e quelli nascosti nei bilanci, a causa della valutazione errata degli assets, rappresentano circa 2,5 trilioni di euro, a fronte dei quali c'è solo il cuscinetto dei 500 miliardi dell'ESM.

L'intenzione di "staccare la spina" al sistema implicita in tali dichiarazioni è quella di controllare il processo in cui si determina chi sarà il vincitore e chi il perdente. A perdere, chiaramente, saranno i risparmiatori e i contribuenti, il cui denaro andrà a salvare il sistema ridimensionato, sotto il controllo dell'oligarchia. Un altro grande perdente è la Federal Reserve, che ha esteso il suo bilancio fino a quasi quattromila miliardi di dollari, la metà dei quali è andata alle banche europee.

Nella sua dichiarazione, LaRouche ha invitato gli Stati Uniti a fare la propria dichiarazione d'intenti: "Questa truffa della BRI e di JP Morgan per sbancare gli Stati Uniti deve essere fermata preventivamente". Gli USA devono immediatamente chiedere il rientro dei prestiti concessi alle grandi banche di Londra e dell'Europa continentale, e scaricare il fardello della bancarotta sulle spalle di chi pianifica questa marcia verso il fascismo.

In quelle circostanze, il solo ricorso degli Stati Uniti è la separazione bancaria immediata alla Glass-Steagall, confiscando gli assets delle banche che risultino incapaci di ripagare i prestiti come fu fatto con la Resolution Trust Corporation, il meccanismo usato nel caso della crisi delle casse di risparmio, che confiscò gli assets e li rivendette nel tempo recuperando parte delle perdite.

Si ricordi che sia la BRI che JP Morgan sono storicamente legati a doppio filo al fascismo e al nazismo. La BRI fu creata nel 1929 per gestire il Piano Young, che prese il nome da Owen Young, e che era stato stilato da J.P. Morgan per ridurre gran parte delle riparazioni di guerra della Germania, una volta constatato che erano impagabili, e contestualmente mettere in campo l'opzione della mobilitazione bellica nazista, un piano che esisteva in Gran Bretagna già dalla metà degli anni venti.

Va da sé che J.P. Morgan, assieme ad altri banchieri di Wall Street, finanziò anche l'opposizione a Franklin Roosevelt, prima e dopo la sua elezione, e si adoperò nel tentativo di favorire un golpe fascista anche negli USA.

Nella continuità storica, sia la BRI che JP Morgan sono oggi in prima linea contro la reintroduzione di Glass-Steagall e a favore di una dittatura dei banchieri.




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