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LaRouche si oppone a un intervento militare in Siria

30 agosto 2013 (MoviSol) - Lo statista americano Lyndon LaRouche ha pubblicato oggi la seguente dichiarazione sulla situazione strategica e sulle misure urgenti da prendere.

NESSUNA AZIONE MILITARE IN SIRIA;
TROPPO GRAVE IL PERICOLO
DI UNA GUERRA TERMONUCLEARE

di Lyndon H. LaRouche Jr., 29 agosto 2013

1. Qualsiasi attacco americano alla Siria ha il potenziale di scatenare una guerra più grande, che potrebbe portare ad una guerra termonucleare e all’estinzione del genere umano. Il rischio è così grave che, al confronto, qualsiasi altra considerazione a favore di un intervento militare americano in Siria dovrà essere respinta. I resoconti su una presunta intesa tra l’amministrazione Obama, la Russia e l’Iran per impedire tale escalation vanno respinti al mittente, essendo inaffidabili, soprattutto di fronte al pericolo di un’azione militare che potrebbe condurre ad una guerra mondiale, e al probabile uso di armi termonucleari.

2. Gli avvenimenti in Siria vanno esaminati tenendo presente il fatto che il mondo è oggi dominato da un sistema imperiale con radici storiche in Europa, risalente ad eventi quali la distruzione di Troia e la nascita dell'impero romano. La malattia dell’Europa ancora oggi prevalente, nella forma del sistema monetarista globale anglo-olandese, domina le consuetudini del mondo. Notoriamente, la Corona britannica promuove una politica di massiccia riduzione demografica, dagli attuali 7 miliardi di abitanti a 1-2 miliardi di abitanti. Il Presidente Obama è uno strumento nelle mani di questo gruppo internazionale, rappresentato negli Stati Uniti dagli interessi di Wall Street. La guerra termonucleare deve essere impedita a tutti i costi: un attacco militare alla Siria, per quanto limitato, avvicinerebbe il mondo a questo genere di guerra.

3. L’attuale sistema finanziario globale anglo-olandese è destinato alla bancarotta generale. Essa si manifesterà prossimamente: ciò induce una fazione anglo-olandese disperata a contemplare un’escalation verso una guerra globale. Il fatto che esista negli Stati Uniti ed in altre parti del mondo un serio movimento per il ripristino della legge Glass-Steagall, unica alternativa al collasso generale dell’economia, scatena il panico a Wall Street.

4. Alle prevedibili conseguenze di un conflitto militare si aggiunge il fatto che non vi è alcuna base nel diritto internazionale o nella legge costituzionale americana che consenta al Presidente Obama di dare il via ad un attacco alla Siria. Obama deve essere destituito dall’incarico per questo motivo: che egli contempli un attacco alla Siria, conoscendone le potenziali conseguenze, è una causa sufficiente per la sua destituzione.

5. Le forze armate americane sono state decimate da oltre un decennio di lunghe guerre. La logica del riarmo americano contro Russia e Cina sta portando il mondo verso una guerra termonucleare nel Pacifico. Una volta accesa la miccia, anche se sia solo un attacco limitato alla Siria, la situazione sfuggirà ben presto dal controllo.

6. Se si impedisce questo attacco alla Siria a tutti i costi e si ripristina immediatamente la legge Glass-Steagall,si getteranno le basi per la stabilità mondiale. Gli Stati Uniti hanno l’opportunità di cooperare con la Cina per la pace e lo sviluppo. Il mondo è in bilico e abbiamo bisogno di un fattore di stabilità. I cinesi sanno che l’ulteriore crollo dell’Europa e degli Stati Uniti porterà con sé il collasso anche della Cina. Unire la separazione bancaria ad uno sforzo globale di cooperazione per controllare, tra le varie cose, l’energia di fusione, eliminerebbe le condizioni che ci stanno conducendo verso una guerra di auto-estinzione.

7. In linea di principio, questa guerra può essere fermata da un numero relativamente piccolo di persone che comprendano come si conduce una efficace operazione di attacco sul fianco. La logica della politica seguita attualmente da Obama è tale che, se manterremo questo corso, correremo il pericolo di una guerra termonucleare. La Russia è stata messa in un angolo, e qualsiasi atto ulteriore sarebbe sufficiente a provocarne una reazione sfrenata. Finora, il Presidente Putin, pur essendo in una situazione delicata, sta agendo in modo responsabile. I leader responsabili dell’Occidente devono fare la loro parte.

 




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