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Cheminade chiede le dimissioni di Laurent Fabius

28 settembre 2013 (MoviSol) - In una lettera aperta al ministro degli Esteri Laurent Fabius datata 16 settembre, l’ex candidato presidenziale francese Jacques Cheminade condanna il fallimento della politica estera atlanticista di Parigi e chiede che il ministro tragga le conseguenze e si dimetta. La sua politica ha alienato gli ex alleati della Francia nei paesi emergenti, continua Cheminade, concedendo a Vladimir Putin una zona d’influenza molto maggiore di quanto non sperasse.

Allo stesso modo, in numerose occasioni François Hollande e il suo ministro degli Esteri non hanno colto l’opportunità offerta da una nuova conferenza di Ginevra sulla Siria per spezzare la logica della guerra. Al contrario, sono rimasti prigionieri della vecchia modalità fatta di minacce ed ultimatum contro il regime siriano.

Così prosegue la lettera di Cheminade:

"Lei ha esortato il Presidente della Repubblica a prendere una posizione nel nome del diritto di punire e della responsabilità di proteggere, senza avere i mezzi per mettere in pratica tali principii.

"Ha chiesto la destituzione di Bashar al-Assad, i.e., di fatto un cambiamento di regime, mentre la politica della Francia è da sempre quella di riconoscere gli stati senza ingerirsi nei loro affari interni.

"Si è allineato col Qatar, l’Arabia Saudita ed i jihadisti che vengono promossi dai loro servizi segreti. Così facendo non ha tutelato le minoranze nell’area, in particolare i cristiani.

"Ha anche presentato una bozza di risoluzione all’ONU sulla Siria a cui perfino il Presidente Obama ha posto il veto.

"Ha dichiarato, o fatto dichiarare da alcuni suoi collaboratori ed alcuni ministri, che è stata la linea dura della Francia ad indurre la Russia a proporre lo smantellamento delle armi chimiche del regime siriano. Così facendo si è anche coperto di ridicolo.

"E’ ora che lei rassegni le dimissioni. Una volta ha detto che avrebbe lasciato al Presidente della Repubblica le questioni economiche, e che si sarebbe occupato di politica estera. In questo caso dovrebbe assumersi le sue responsabilità, offrendo al Presidente una via di uscita dal vicolo cieco in cui l’hanno condotto i suoi pregiudizi. Questo gesto è l’unico modo di farci uscire dalla follia in cui ci troviamo. Offriamo i nostri esperti, che sono tra i più competenti al mondo, per aiutare a smantellare le armi chimiche.

"In generale, la Francia deve difendere l’unico progetto che offra un futuro al Sud Ovest asiatico, la pace attraverso il reciproco sviluppo, dando a questi paesi le risorse necessarie a realizzarlo. Questo sarà possibile mettendo fine al regno dell’oligarchia finanziaria, della City e di Wall Street, che è predatorio per natura ed incompatibile con progetti a lungo termine di sviluppo dell’uomo e della natura".




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