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Aumenta la disoccupazione negli USA, mentre vengono tagliati i sussidi

15 gennaio 2014 (MoviSol) - Ci sono due crisi simultanee per l'occupazione negli Stati Uniti. La prima è indicata dai dati pubblicati in dicembre che mostrano che in quel mese sono stati creati solo 74.000 nuovi posti di lavoro. Il dato ha provocato uno shock a Wall Street, i cui esperti ne pronosticavano almeno duecentomila. Inoltre gran parte di questa crescita è stata nel settore delle vendite all'ingrosso o al dettaglio, ovvero posti di lavoro temporanei ed a basso salario, mentre continua a calare l'occupazione nella produzione di beni.

Ancor più preoccupante è la riduzione della forza lavoro, con altri 525.000 membri "persi" in dicembre, il che porta il tasso di partecipazione al lavoro al 62,8%, il più basso dal 1978. Questo spiega come mai il tasso ufficiale di disoccupazione sia sceso al 6,7%, perché la gente smette di cercare lavoro e non risulta più come disoccupata all'ufficio di collocamento. Dunque, mentre l'amministrazione Obama si vanta di aver creato 2,4 milioni di posti di lavoro dal gennaio 2009, in realtà ben 12 milioni di lavoratori hanno lasciato la forza lavoro, di cui 2,9 milioni solo nel 2013.

Questi dati dimostrano che il tasso di occupazione "ufficiale" non significa quasi niente, in quanto misura solo una porzione della forza lavoro potenziale totale.

La seconda crisi è l'incapacità di giungere ad un accordo per ripristinare il sussidio di disoccupazione per oltre 1,3 milioni di lavoratori il cui sussidio è scaduto il 31 dicembre. I disoccupati di lunga data sono stati lasciati senza fondi governativi e messi da parte, come "bocche inutili da sfamare."

La mancanza di un compromesso accettabile è il risultato dell'ipocrisia da parte di Obama e della malevolenza dei repubblicani. Sta di fatto che Obama ha accettato di ridurre i sussidi di disoccupazione, nell'ambito dell'accordo sul bilancio elaborato in dicembre dal Sen. Murray e dal congressista Paul Ryan. Ora l'unico modo di annullare quei tagli è quello di trovare qualcos'altro da tagliare, secondo la formula "pay as you go" (paga man mano) che avrebbe permesso il pareggio di bilancio sotto Bill Clinton.

Avrebbe, perché in realtà l'amministrazione Clinton beneficiò dall'aumento delle entrate prodotto dalla bolla speculativa dot-com alla fine degli anni Novanta, che pareggiò il bilancio temporaneamente ma sparì non appena scoppiò la bolla, conducendo alla recessione al termine del secondo mandato di Clinton, quando subentrò Bush.

Applicare oggi la formula "pay as you go" significa tagliare qualche altro programma necessario, come la sanità o la difesa, altrimenti i disoccupati di lunga data verranno lasciati morire.

Il crollo dell'economia fisica

 




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