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Cheminade a Hollande:
Se Lei fosse presidente...

Editoriale di Jacques Cheminade
11 marzo 2014

13 marzo 2014 (MoviSol) - Segue la traduzione dell'editoriale di Jacques Cheminade dedicato al fallimento della presidenza di Hollande.

Se Lei fosse presidente, la Francia non si sarebbe sottomessa al mondo del denaro.

Se Lei fosse presidente, avrebbe combattuto l'oligarchia finanziaria della City e di Wall Street, e avrebbe attuato una vera separazione delle attività bancarie per mettere fine alla speculazione.

Se Lei fosse presidente, si sarebbe battuto per un programma d'azione del Consiglio Nazionale della Resistenza, per "instaurare una genuina democrazia economica e sociale, implicante la cancellazione delle grandi feudalità economiche e finanziarie nella direzione dell'economia".

Se fosse presidente, nessun libro come Mia amica è la finanza o La casta cannibale sarebbe stato pubblicato, per mancanza di materiale.

Se Lei fosse presidente, Karine Berger non avrebbe potuto difendere una mostruosità come la legge bancaria del ministro Moscovici e fingere che Cahuzac fosse un uomo onesto impegnato nella lotta alle frodi fiscali, senza che gli fosse chiesto di rassegnare le dimissioni dalla carica di Segretario generale per l'economia nel Partito Socialista, in ragione della sua indubbia innocente incapacità.

Se Lei fosse presidente, non si sarebbe mai potuto dire che la sua politica "si compone essenzialmente di misure proposte più o meno sotto la stessa forma dal suo predecessore di destra, Nicolas Sarkozy", come ha affermato Die Welt.

Se Lei fosse presidente, nessuna dichiarazione comune con Barack Obama avrebbe confermato questo giudizio a causa del suo sfacciato atlantismo.

Se Lei fosse presidente, giammai si sarebbe così vantato: "dopo il ritorno della Francia nella struttura di comando della NATO, quattro anni fa, noi abbiamo sviluppato la nostra cooperazione a tutti i livelli nel quadro del nostro impegno a rafforzare costantemente i rapporti tra NATO e Unione Europea".

Se Lei fosse presidente, giammai avremmo stretto questa sorta di alleanza che, in Siria ed Ucraina, ci congiunge agli interessi dell'oligarchia britannica e anglo-americana, opposta a quelli dei popoli francese, inglese e americano.

Se Lei fosse presidente, non avremmo permesso che venisse negoziato un Trattato di libero scambio transatlantico che ha l'obiettivo di saccheggiarci.

Se Lei fosse presidente, non avrebbe trasformato i suoi collaboratori in una casta senza anima e senza virtù, con questa ispezione delle finanze che Jean Zay denunciò in Souvenirs et solitude, e in modo particolare nell'ambito di una promozione dell'arrivismo certificato.

Se Lei fosse presidente, non sarebbe mai stata possibile la riduzione del costo del lavoro né la riduzione delle spese pubbliche, cioè l'austerità predatoria e la distruzione del sistema sociale francese.

Se Lei fosse presidente, non si sarebbe avuto un patto di responsabilità al servizio del patronato finanziario, senza aiutare i TPE, i PME e gli ETI; né la nobiltà bancaria avrebbe potuto continuare a vivere in osmosi con i nostri grandi gruppi, favorendone la "ottimizzazione finanziaria", ossia evitando loro il pagamento delle imposte.

Se Lei fosse presidente, sarebbero stati costruiti centinaia di migliaia di alloggi calmierati e sarebbe stato erogato il [promesso] reddito sociale minimo per i giovani disoccupati.

Se Lei fosse presidente, non avrebbe mai adottato la politica dell'opposizione per sostenere di averla presa in contropiede.

Se Lei fosse presidente, non avrebbe mai consegnato una parte del nostro popolo al Fronte nazionale.

Se Lei fosse presidente, non avrebbe mai lasciato che la Previdenza sociale divenisse uno sportello bancario [in cui si contabilizza la salute], e non il luogo della nostra solidarietà collettiva.

Difatti, il presidente della Repubblica si chiama François Hollande. Ma ne riveste l'apparenza. In quanto al resto, gestisce il naufragio della Francia. Che l'opposizione farebbe peggio, non è un argomento. Combattere per l'alternativa alle caste, con un progetto di sviluppo nazionale e internazionale, deve essere, al contrario, il nostro impegno, al di là delle etichette tanto vane, hainoi!, quanto buone per un ballo in costume.




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