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I britannici tentano di esentare se stessi dalla politica di prelievo forzoso (Bail-in)

19 aprile 2014 (MoviSol) - Il 20 marzo i ministri finanziari dell'Unione Europea, sotto pressione dalla City di Londra, hanno finalizzato il regime di prelievo forzoso previsto dal dicembre scorso, e secondo il quale il denaro dei risparmiatori verrà confiscato per saldare i debiti delle banche insolventi. Tuttavia, i britannici si sono mossi tacitamente per esentarsi da questa regola.

Stando al Financial Times del 7 aprile (vedi l'articolo), Londra vuole che la Banca d'Inghilterra continui a salvare le banche usando i soldi dei contribuenti. Il FT scrive: "La Gran Bretagna ha provocato obiezioni da parte di vari altri stati membri quando ha tentato di rivedere un accordo politico speciale, raggiunto in dicembre, nel tentativo di proteggere il ruolo di emergenza della Banca d'Inghilterra come prestatore nascosto di ultima istanza".

Molti temono che questo stravolgerebbe "un elemento fondamentale delle riforme, che mira a risparmiare ai contribuenti il costo dei fallimenti bancari. `È una confusione totale, un incubo, e dobbiamo decidere rapidamente il da farsi,' ha dichiarato una persona coinvolta".

Per fugare il dubbio che gli inglesi si siano improvvisamente convertiti al bene comune, il FT aggiunge: "I britannici vogliono chiarire che le banche centrali possono estendere liquidità quando godono di una specifica garanzia governativa, senza ricorrere a sforbiciate sugli obbligazionisti", e cioè gli investitori privati (di solito i fondi che amministrano grandi patrimoni).

La Danimarca e la Repubblica Ceca si sono pronunciate contro le eccezioni alla regola del bail-in (prelievo forzoso), mentre Francia, Italia, Svezia e Portogallo hanno reagito chiedendo di poter salvare le banche anche loro senza ricorrere alla confisca dei depositi. Anche se questi paesi avessero le risorse per farlo, risorse che non hanno, ci sono già state votazioni formali al Parlamento Europeo e da parte dei ministri dell'Economia e delle Finanze UE.

Resta da vedere quale sarà la posizione tedesca. Il 5 aprile il governatore della Bundesbank Jan Weidmann ha pronunciato un discorso in cui chiede che la politica del prelievo forzoso venga accettata uniformemente ed immediatamente.

Anche se ci saranno dei battibecchi sui metodi, sono tutti d'accordo che le banche, con i loro titoli tossici, devono essere salvate in un modo o nell'altro. Questo è l'errore fondamentale.




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